Come potrebbe cambiare il reddito di cittadinanza nel 2021

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-12-02

Il reddito di cittadinanza potrebbe presto cambiare ed essere destinato con la sua formula attuale a una platea minore di cittadini: solo quelli che non sono in condizione di lavorare

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Il reddito di cittadinanza potrebbe presto cambiare ed essere destinato con la sua formula attuale a una platea minore di cittadini: solo quelli che non sono in condizione di lavorare, spiega il Messaggero:

Il reddito di cittadinanza, almeno nella forma in cui lo conosciamo, è vicino al capolinea. Per tentare di salvarlo almeno in parte, i Cinquestelle ora riflettono sulla possibilità di dividere in due il sussidio. Prende corpo l’ipotesi di continuare a destinare l’attuale reddito di cittadinanza esclusivamente ai percettori che non sono in condizione di lavorare e di erogare invece agli attivabili un sussidio su misura, con importi più bassi e un altro nome. Ma le proposte d’intervento per raddrizzare la misura attualmente sul tavolo del governo sono diverse e ancora non è chiaro quale strada prenderà il nuovo reddito di cittadinanza. Quel che è certo però è che l’aiuto verrà modificato. Per il cavallo di battaglia dei pentastellati sono già stati spesi 10 miliardi di euro. E se da un lato si è rivelato un bonus anti-povertà nel corso dell’emergenza che il Paese sta attraversando a causa della pandemia, dall’altro il flop della misura sul fronte occupazionale è stato clamoroso. Al 31 ottobre i beneficiari con un rapporto di lavoro attivo erano 192.851, mentre quelli tenuti alla sottoscrizione di un patto per il lavoro risultavano essere alla stessa data quasi 1,4 milioni. Come se ne esce? L’idea è di erogare in futuro un sussidio a parte ai richiedenti ritenuti idonei a lavorare: in questo caso gli importi che percepirebbero gli attivabili sarebbero inferiori rispetto a quelli che incassano oggi con il reddito di cittadinanza.

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