Prestiti alle imprese: come funziona la procedura

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-15

Dopo la richiesta del prestito la banca controlla che l’azienda abbia i requisiti per essere finanziata e manda la richiesta al suo referente interno che può accedere al portale SACE. Il referente inserisce la domanda e il portale controlla automaticamente che le richieste siano complete

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Repubblica pubblica oggi un’infografica che riepiloga come funziona la procedura per i prestiti alle imprese dopo che ieri la Commissione europea ha approvato il decreto Liquidità per garantire 200 miliardi di prestiti bancari alle imprese: è conforme alle norme sugli aiuti di Stato. Per il prestito fino a 25mila euro per le piccole imprese la copertura è tra le 200mila e le 350mila richieste:

Oggi sarà diffuso da Sace il regolamento sulle istruttorie delle banche che quei prestiti erogheranno, lasciando all’Erario una fetta dal 70% al 100% di eventuali perdite. Da lunedì le prime erogazioni, ha annunciato il ministro Gualtieri. Forse ci sarà più correntezza (nel gergo bancario, manica larga) da parte degli istituti: ma i soldi sono loro, come l’onere dei controlli per evitare i reati di riciclaggio e abuso del credito. E mentre in aprile centinaia di banche esamineranno «milioni di domande potenziali» (dice l’Abi), il Parlamento dovrà convertire il decreto in legge, con gli immancabili emendamenti e i debiti correttivi (uno su tutti per evitare che la criminalità si mangi una fetta dei fondi garantiti). Un’agenda che richiederà tempo: almeno tre settimane per gli ottimisti. I pessimisti, tra cui molte voci d’impresa, reclamano iter più snelli per evitare fallimenti a catena, evocando le fulminee garanzie svizzere o tedesche.

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L’infografica sulla procedura per i prestiti alle imprese (La Repubblica, 15 aprile 2020)

Dopo la richiesta del prestito la banca controlla che l’azienda abbia i requisiti per essere finanziata e manda la richiesta al suo referente interno che può accedere al portale SACE. Il referente inserisce la domanda e il portale controlla automaticamente che le richieste siano complete e le trasmette agli specialisti SACE, che effettuano le verifiche necessarie e comunicano l’esito alla piattaforma. Il referente della banca viene avvertito degli esiti e li comunica alle filiali, che comunicano alle imprese la concessione del finanziamento. Il quotidiano fa anche degli esempi concreti per le aziende:

Il prestito agevolato e garantito fino a 25 mila euro è il principale “sacchetto di ossigeno” pensato dal governo per le microimprese, la categoria italiana più numerosa che va dalle ditte individuali e dagli autonomi fino ai 250 dipendenti o 50 milioni di euro di fatturato. E spesso i più piccoli sono, finanziariamente parlando, i più fragili. Il milanese M.R., fisioterapista che esercita con un’avviata Srl, da un mese e mezzo è chiuso ma spera di riaprire il 4 maggio.

Alla sua banca ha chiesto i 25 mila euro per ripartire, ma pur non avendo debiti non ha ancora l’ok a far avanzare la pratica. L’impresa ha un dipendente, vari collaboratori e ricavi di 400 mila euro. Ieri il Tesoro ha messo online le 8 pagine di modulo con cui chiedere questo finanziamento: è previsto un tasso annuo tra l’1,2 e il 2% annuo, legato ai titoli di Stato. La copertura delle garanzie, da parte del Fondo per le Pmi, può salire fino al 100% grazie al Confidi. La norma prevede una procedura molto semplificata: una mail anche «non certificata», la scansione del documento di identità, qualche dato contabile e l’autocertificazione su dimensioni e stato di salute dell’impresa.

Leggi anche: Prestito di 25mila euro per le piccole imprese: coperte fino a 200mila richieste

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