Economia
Fondo Invest Real Security: la soluzione delle Poste
neXtQuotidiano 17/01/2017
La società di Caio si impegna a restituire i soldi offrendo un ristoro ai risparmiatori che potranno aderire su base volontaria e a patto di deporre le armi dei contenziosi legali
Le Poste provano a chiudere il conto dei fondi immobiliari con i 25mila clienti titolari dei 14mila depositi titoli che hanno subito il fallimento del fondo immobiliare Invest Real Security, collocato dall’azienda nel 2003. Risparmiatori che hanno investito 2.500 euro a quota per vedersi riconoscere 390 euro alla chiusura del veicolo (31 dicembre 2016). Un bagno di sangue: anche considerando che fino al 2009 – prima della crisi del mattone – Irs aveva distribuito 658 euro, il buco è stato di 1.452 euro a quota. Denari che la società affidata ora alle cure di Francesco Caio si impegna a restituire, offrendo un ristoro ai risparmiatori che potranno aderire su base volontaria e a patto di deporre le armi dei contenziosi legali. Ne parla Repubblica:
Il meccanismo approvato ieri dal cda delle Poste si rivolge ai clienti che sottoscrissero il fondo sul mercato primario e l’hanno portato a maturazione. Irs (collocato da Poste e gestito da Investire sgr) raccolse 141 milioni. Due le strade tracciate per la tutela, con l’età a fare da discriminante. Poste propone un rimborso in contanti per chi aveva già compiuto 80 anni il 31 dicembre scorso: costoro si troveranno accreditati sul conto corrente i 1.452 euro per quota perduti, a partire dal prossimo aprile (quando verranno liquidate le quote del fondo con la limatura finale dei valori di rimborso). Per gli altri, l’offerta è di sottoscrivere una polizza Vita Ramo I studiata ad hoc: il titolare della quota del fondo investe i 390 euro staccati da Irs nell’assicurazione e la società si impegna a integrare la somma, nell’arco di cinque anni, fino a ricostituire il capitale perduto
L’ad Caio lega l’iniziativa proprio alla volontà di «rafforzare il legame di fiducia che da sempre abbiamo con i risparmiatori». Non si delineano invece iniziative verso la rete di collocamento, dalla quale il fondo è finito anche in portafogli inadeguati. D’altra parte, la storia di quei primi anni Duemila – quando l’euforia per il mattone era diffusa – dice di altri tre fondi immobiliari (Obelisco, Europa Immobiliare 1 e Alpha) transitati da sportelli postali e altri collocatori in mano a tanti piccoli investitori. Dopo alcune proroghe, il loro orizzonte sta per terminare (i primi due scadono rispettivamente a fine 2018 e 2017) e i risultati finanziari sono simili a Irs. Nei prossimi mesi anche i nodi delle svalutazioni di quegli investimenti verranno al pettine.