Perotti e Gutgeld per la spending review

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-03-12

La mossa del premier per rivitalizzare il tema dei tagli della spesa

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Roberto Perotti e Yoram Gutgeld dovrebbero essere incaricati a breve dal governo Renzi a rivitalizzare la spending review. Il Corriere della Sera spiega che dopo il sostanziale fallimento dei dossier Cottarelli e la scarsa sintonia del premier con il commissario nominato da Letta e poi salutato con due anni d’anticipo, Renzi vorrebbe rilanciare il tema dei risparmi di spesa affidando il dossier a un suo fedelissimo e all’economista della Bocconi:
 

Dopo l’uscita di scena del commissario straordinario perla spending review, Carlo Cottarelli,nominato dal governo Letta e mai entrato in grande sintonia col nuovo premier, Renzi è stato accusato di aver messo in secondo piano la revisione della spesa pubblica. Alle critiche il presidente del Consiglio aveva replicato nella conferenza stampa di fine anno dicendo che «la spending non la fa un commissario, ma si fa attraverso un percorso di trasparenza, mettendo online le spese». Renzi aveva comunque confermato l’obiettivo di tagliare la spesa «di quasi due punti di Prodotto interno lordo», nell’arco di un triennio. In pratica,circa 30 miliardi di euro suun totale di oltre 800 miliardi di euro di spesa pubblica annua.

Spending review, il lavoro di Cottarelli (Corriere della Sera)
Spending review, il lavoro di Cottarelli (Corriere della Sera)

E aveva ammesso che «ci sono alcune voci su cui si è fatto poco, come la bolletta energetica degli immobili pubblici, che vale 5 miliardi di euro, e l’acquisto di beni informatici»In questi mesi Gutgeld, ex McKinsey, si è dedicato in particolare a studiare i risparmi ottenibili eliminando gli sprechi nella sanità e nella spesa degli enti locali, attraverso i costi standard. Inoltre, sta portando avanti la messa online di tutte le spese dei Comuni. Roberto Perotti, economista della Bocconi,è da anni un fautore del taglio dei costi della politica .Ha approfondito il cattivo utilizzo dei fondi strutturali europei e degli aiuti alle imprese.

Ora gli toccherà il dossier più scottante.

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