Vox pubblica oggi un Q&A nel quale spiega perché bombardare l’ISIS aiuta oggettivamente Al Qaeda in Siria e in Iraq. E fa capire anche il motivo per cui il governo USA ha spostato l’obiettivo verso i khorasan durante i bombardamenti di ieri e oggi. Con ogni probabilità infatti l’amministrazione Obama è preoccupata che al-Qaeda abbia da guadagnare dagli attacchi americani contro ISIS. Perché bombardare ISIS, che è una delle forze in campo, non fa altro che rinforzare Al Qaeda.
PERCHÉ BOMBARDARE ISIS AIUTA AL QAEDA
ISIS e Al Qaeda sono in guerra tra loro. Non su un fronte vero e proprio, anche se i gruppi hanno combattuto sul campo nel 2013 in Siria, dove l’ISIS ha vinto. La prima guerra è assolutamente ideologica e riguarda la leadership del movimento jihadista globale. Tutto parte dall’Iraq, scelto come fronte simbolico dai terroristi dell’11 settembre: qui Al Qaeda decise di fondare un califfato nel 2006, o meglio: fu il suo ramo iraqeno a prendere una decisione che non piacque alla Base, perché i capi pensavano che la scelta fosse prematura. A quel punto i rapporti tra testa e braccio del network jihadista si sono deteriorati, e questo non ha potuto che favorire ISIS. Da allora i gruppi si dividono e si litigano le reclute e la bandiera di minaccia globale all’Occidente, in una competizione senza fine. ISIS non può essere certo sconfitto soltanto con i bombardamenti, ma ogni danno alle strutture dello Stato Islamico rappresenta un vantaggio per Al Qaeda. I bombardamenti americani poi di fatto spingono alle defezioni da ISIS verso Al Qaeda anche perché lo Stato Islamico agli occhi degli estremisti ha il merito di essere riuscita a creare, al contrario dei “nemici”, un califfato in Iraq.