Economia
Il piano delle pensioni tagliate per le assunzioni a tempo indeterminato
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2016-03-03
Come funziona il piano per finanziare le nuove assunzioni a tempo indeterminato con il taglio di 6 punti complessivi di contribuzione (tra datore e lavoratore)
Il piano per finanziare le nuove assunzioni a tempo indeterminato con il taglio di 6 punti complessivi di contribuzione (tra datore e lavoratore) viene illustrato nei suoi effetti (ipotetici, per adesso) da un articolo di Sandro Iacometti su Libero grazie a una valutazione di Antonella Mundo, già a capo del servizio statistico attuariale dell’INPS, la quale spiega come funzionerebbe e quanto ci perderebbero i lavoratori sulla pensione futura:
La dottoressa Mundo ci tiene a precisare che le variabili in campo sono molte e che i risultati delle proiezioni vanno considerati come valori indicativi, soggetti a possibili oscillazioni. Ma anche ipotizzando eventuali scostamenti, l’esito delle simulazioni non lascia molti dubbi sulla bordata che si abbatterebbe sui futuri pensionati diminuendo la contribuzione dal 33 al 27%. Il modello base realizzato dall’ex coordinatrice del Servizio statistico attuariale dell’Inps considera una crescita retributiva nel tempo dell’1% e due rivalutazioni del montante contributivo in base all’andamento del pil dello 0,5 e dell’1%.
Ebbene nel primo caso con una retribuzione attuale di 1.500 euro lordi,l’assegno previdenziale al 2057, a 70 anni di età e 40 di anzianità contributiva (ipotizzando quindi una pensione di vecchiaia), subirà un taglio di 1.873 euro lordi all’anno. Decurtazione che salirà a 3.121 per un salario di 2.500 lordi e a 4.370 per 3.500 euro lordi annui. Nel secondo caso(andamento del pil all’1%) la perdita sale rispettivamente a 3.065, 3.441 e 4.818 euro. Si tratta di flessioni percentuali dell’assegno previdenziale che si aggirano intorno al 18%. Insomma, un vero e proprio salasso. Al di là del rischio concreto di «creare nuovi poveri» per la Mundo il piano ha un problema di fondo: «È l’ennesima operazione ispirata ad una logica di breve respiro, per affrontare l’emergenza, mentre la previdenza è una materia su cui bisogna intervenire con visioni di lungo periodo».