Pensioni, il taglio resta (oltre i duemila euro)

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-10-27

Le misure sulle pensioni (ovvero l’ampliamento della no tax area, il part time e l’opzione donna) verranno pagate con i tagli all’indicizzazione dei trattamenti sopra quattro volte il minimo

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Il Corriere della Sera segnala oggi che nella Legge di Stabilità 2016 ci sono novità per i trattamenti sopra quattro volte rispetto al minimo, ovvero oltre i 2000 euro:

Le misure sulle pensioni (ovvero l’ampliamento della no tax area, il part time e l’opzione donna) verranno pagate con i tagli all’indicizzazione dei trattamenti sopra quattro volte il minimo (circa 2 mila euro). Quindi la misura, che permette di adeguare le pensioni al costo della vita, sembrava una clausola di salvaguardia: alla fine, però, è diventata una vera e propria copertura nella manovra. Intanto oggi, dopo la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, inizia l’analisi del provvedimento in Commissione Bilancio.

Il governo quindi coglie al balzo la questione della perequazione (e dei 795 euro ad agosto di rimborsi sulle pensioni)superiori tre volte il minimo, previsti da un provvedimento dell’esecutivo (che ha però stabilito un rimborso parziale) dopo la sentenza della Corte Costituzionale, e che spettavano “anche per le pensioni che al momento della lavorazione risulteranno eliminate”. “Il pagamento delle spettanze agli aventi titolo – si leggeva all’epoca – sarà effettuato a domanda nei limiti della prescrizione”.

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I casi a confronto dei rimborsi sulle pensioni (Corriere della Sera, 2 agosto 2015)

Sul fronte previdenziale la rivalutazione degli assegni, promossa dal governo Letta, doveva terminare la sua efficacia il prossimo anno: l’esecutivo guidato da Matteo Renzi ha invece deciso di riproporla fino al 2017 e 2018. Secondo i rumors circolati prima del varo definitivo del documento, il ministero dell’Economia aveva ipotizzato che il blocco dell’indicizzazione avrebbe rappresentato una clausola di salvaguardia temendo che non fossero state sufficienti le coperture. A conti fatti, però, l’esecutivo si è reso conto che il taglio delle pensioni medio alte permette di trovare le risorse per avviare misure di flessibilità: tra queste l’innalzamento della «no tax area», cioè la soglia sotto la quale non si pagano le tasse per i pensionati, entrerà in vigore a partire dal 2017 e non dal prossimo anno, come in molti si aspettavano. C’è pure la possibilità di offrire ai cittadini con più di 63 anni di optare per il «part time» negli ultimi anni lavorativi. E si sono racimolate pure risorse per l’«opzione donna» (che permette di andare in pensione a 57 anni con 35 di contributi e un importo pensionistico calcolato con il metodo contributivo ndr), intervento che da solo vale 400 milioni.

Nel dettaglio quindi per il biennio 2017 e 2018 è confermata la rivalutazione piena degli assegni previdenziali fino a tre volte il minimo (pari a circa 1.500 euro), mentre per quelli sopra tre volte e fino a quattro volte l’indicizzazione sarà del 95%, invece che del 90%:

I tagli più consistenti scatteranno dalle pensioni superiori a quattro volte il minimo: sopra quattro volte e fino a cinque volte il minimo la rivalutazione si fermerà al 75% (invece che al 90%), sopra cinque volte e fino a sei volte l’indicizzazione sarà fino al 50% (invece che al 75%) e sopra le sei volte al 45% (era previsto il 75%). Nuove critiche da Tito Boeri, presidente dell’Inps, che chiede «soprattutto un intervento organico» in materia perché la riforma delle pensioni «è davvero molto importante farla non solo per la flessibilità in uscita», ma anche «per il ricambio all’interno della Pubblica amministrazione». Nella legge di Stabilità «sulle pensioni ci aspettavamo di più — sottolinea —. E questo sarebbe stato possibile anche nel quadro di una manovra espansiva, ma fiscalmente responsabile». «Se si produceva nella direzione di un’uscita flessibile, questo comporta inizialmente dei disavanzi più ampi — precisa il numero uno dell’Inps — ma poi, nel corso del tempo, se la cosa è disegnata nel modo giusto, questo porterà in futuro a dei disavanzi limitati».

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