I padroni stranieri del cibo italiano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-09-17

Le acquisizioni si sono moltiplicate in questi anni. C’è allarme per i prodotti del cibo italiano come le DOP e le IGP

article-post

La Nestlé ha inglobato la Buitoni e la Perugina, la Parmalat è della francese Lactalis, come Galbani e Locatelli, i gelati Grom sono andati alla britannica Unilever, lo spumante Gancia alla russa Tariko, i cioccolatini Pernigotti al gruppo turco Toksoz. Negli ultimi anni le acquisizioni da parte di stranieri dei colossi del cibo italiano sono aumentate, complici la crisi, sono aumentate in maniera esponenziale e oggi chi mangia italiano, mangia anche un po’ straniero. Repubblica riepiloga oggi in questa infografica le ultime campagne acquisti, che comprendono gli oli Bertolli, Carapelli e Sasso che sono di proprietà della Deoleo, il Brunello di Montalcino che è andato ai Belgi di Atlas Invest, i pomodori pelati Ar Alimentari comprati da Princess LMT, lo zucchero Eridania acquistato da Cristal Union, il pane Irca acquistato dal fondo Carlyle e l’aceto di Modena Acetum, comprato dall’Associated British Food.

cibo italiano padroni stranieri
Cibo italiano, padroni stranieri (La Repubblica, 17 settembre 2017)

Uno shopping alimentare in piena regola per il cibo italiano: l’allarme c’è per prodotti che in teoria dovrebbero essere strettamente legati alle materie prime e al territorio italiano, come le dop e le Igp. E se le dop sono tutelate da disciplinari rigidi, ammonisce Coldiretti, le Igp hanno una regolamentazione mol to più flessibile: «In moltissimi di questi casi la nuova proprietà nel tempo tende a sostituire il prodotto italiano con uno equivalente di altri Paesi, e da qui si è arrivati anche alla chiusura di stabilimenti. Ma anche quando questo non accade, il rischio per la qualità dei nostri prodotti è notevole. Se si tratta di Igp, come nel caso dell’aceto balsamico, il legame con il territorio non è automatico, e neanche adeguatamente garantito dal disciplinare Ue. È per questo che noi ci stiamo battendo per ottenere questo tipo di garanzia, l’origine territoriale obbligatoria, almeno per i prodotti più tipici del Made in Italy».

Potrebbe interessarti anche