Pace fiscale: il condono mascherato in arrivo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-09-09

Come sarà il provvedimento che la Lega già paragona a quello del 2002, quando governava con Berlusconi

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Il megacondono che prende il nome di pace fiscale è uno dei provvedimenti della legge di bilancio del governo Lega-M5S. La norma è necessaria per procacciare le risorse necessarie ad alimentare una manovra economica complicatissima, ma cruciale per i destini politici della coalizione. Per questo il Carroccio si spinge a immaginare un’asticella fino a 5 milioni di contestazioni del fisco.

Pace fiscale: il condono mascherato in arrivo

D’altronde è lo stesso Massimo Bitonci, sottosegretario all’Economia, a spiegare oggi al Messaggero che il provvedimento somiglia a quello del 2002, ovvero quello del governo Berlusconi-Tremonti di cui il Carroccio era l’ago della bilancia. Bitonci annuncia anche “tre aliquote”, mentre La Stampa oggi spiega i tre passi del provvedimento:

Il primo tema è la sanatoria delle cartelle esattoriali: si propone una aliquota del 10% tondo per chiudere ogni pendenza col passato, più bassa del 15% fin qui ipotizzato. E se in campagna elettorale si era parlato di fissare un tetto di imposta e multe dovute di 200.000 euro, ora si pensa di salire fino a quota 5 milioni. «Bisogna discriminare tra chi ha avuto problemi legati alla crisi ed era impossibilitato a pagare – spiega il sottosegretario al Tesoro, Massimo Bitonci – e i grandi evasori, su cui invece si dovranno concentrare i controlli degli uffici del Fisco. E comunque, accanto alla pace fiscale, aumenteremo in modo importante le sanzioni per dare il segno che si entra in un nuovo regime fiscale. Ora si volta pagina».

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La pace fiscale della Lega e i conti pubblici (La Stampa, 9 settembre 2018)

Il secondo passo è una nuova versione della «voluntary disclosure» sui contanti e sulla ricchezza non denunciata detenuta dai cittadini in cassette di sicurezza. Chi si autodenuncerà avrà un forte sconto sulle multe teoricamente dovute. «Un modo per far emergere il nero, che in Francia ad esempio ha fornito 5 miliardi di euro», puntualizza Bitonci.

Terzo passo, il potenziamento dell’accertamento con adesione: una misura varata da Giulio Tremonti che permette una «conciliazione» in contraddittorio tra contribuente e funzionario delle Entrate senza pagare sanzioni e interessi, anche sul contenzioso su liti pendenti. Gli uffici però dovranno avere la possibilità di verificare la reale capacità patrimoniale del cittadino, anche per evitare abusi.

Condono tombale in salsa Lega-M5S

La misura in effetti è così vicina ai fasti di Berlusconi premier che dalle parti del MoVimento 5 Stelle si leva qualche voce critica. Non però dai membri del governo ma dagli eletti, e questo è già molto significativo. Perché chi sta nell’esecutivo invece ha paura che a mettere paletti sul provvedimento si rischi di ricevere lo stesso trattamento per le norme care ai grillini che devono essere inserite nella legge di bilancio.

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Le liti fiscali in Italia (Il Sole 24 Ore, 20 agosto 2018)

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