La legittima difesa e il ladro ucciso all'Osteria dei amis di Casaletto Lodigiano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-03-10

Un uomo è stato ucciso dal titolare di un locale durante un tentativo di furto nel lodigiano. Come funziona la legittima difesa in casi come questo?

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Un uomo è stato ucciso con colpi di arma da fuoco poco dopo le 4 di questa notte a Casaletto Lodigiano (Lodi) nei pressi del bar-ristorante Osteria dei amis, mentre il titolare del locale, 67 anni, è rimasto lievemente ferito. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, era in corso un tentativo di furto nel ristorante, chiuso a quell’ora, che ha provocato l’intervento del proprietario del locale. A sparare all’uomo, che era stato identificato come ladro, secondo quanto spiegato dai carabinieri, sarebbe stato il ristoratore.

Il ladro ucciso all’Osteria dei amis di Casaletto Lodigiano

Secondo quanto è stato ricostruito dai carabinieri, il ladro, con 3 complici, alle 3.40 della scorsa notte ha cercato di entrare nel ristorante – che è anche bar e tabaccheria – per rubare. Il titolare, Mario Cattaneo, 67 anni, che vive sopra il locale, dopo aver sentito divellere una saracinesca, si è alzato, è sceso e ha scoperto i ladri. C’è stata una colluttazione e l’esercente ha sparato con un fucile da caccia tenuto regolarmente all’interno del cortile. I complici avrebbero cercato di portare via il ferito ma poi lo hanno lasciato nei pressi del locale. Come hanno abbandonato sul retro un sacco pieno di sigarette che sarebbe dovuto essere il provento del furto. Cattaneo si trova ora ricoverato all’ospedale Maggiore di Lodi con lesioni a un braccio e a una gamba. Sarà molto probabilmente sentito nelle prossime ore dagli inquirenti.
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Un vicino di casa si è svegliato e ha sentito tutto: “Ero insonne a letto – racconta un vicino di 76 anni che abita a ridosso del retro del locale – e ho sentito anzitutto l’allarme del bar. Qualche secondo dopo c’è stato un forte rumore che poi ho capito essere quello della saracinesca che veniva alzata. Immediatamente sono andato ad aprire la finestra della mia sala e ho visto quattro persone che urlavano: Mario Cattaneo, l’uomo che ha sparato, la moglie, la nuora e il figlio. In quel momento in particolare la moglie gridava al marito spingendolo in casa: ‘Metti giù questo fucile’. E Il figlio gridava al padre: ‘Perché hai caricato il fucile?'”. Il testimone ha raccontato di avere a sua volta gridato al ristoratore: “L’hai preso?” e il 67enne avrebbe risposto per due volte: “Sì, l’ho preso”.
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L’amministrazione comunale di Casaletto Lodigiano “sarà al fianco di Mario e Luca e delle loro famiglie”, afferma in una nota il Comune di cui è sindaco Giorgio Marazzina “in seguito ai tragici eventi che oggi hanno sconvolto la nostra piccola comunità e ancor prima la famiglia di Mario e Luca”. In questo “drammatico momento” rappresentato dall’uccisione di un ladro nel ristorante di cui sono titolari Mario Cattaneo e i suoi familiari, “diamo loro la nostra piena solidarietà e la vicinanza di tutta la nostra gente”. Il Comune sarà quindi vicino alla famiglie dei due ristoratori “nel doveroso rispetto delle indagini”. “Ringraziamo le forze dell’ordine tutte – prosegue la nota – per il loro lavoro quotidiano e per la loro continua presenza sul territorio e in particolare i carabinieri di Lodi vecchio a cui rinnoviamo la nostra piena collaborazione”. Il corpo del ladro ucciso la notte scorsa dal ristoratore Mario Cattaneo è stato trovato ad alcune decine di metri dal locale. I due complici l’avrebbero trascinato per portarlo via ma si sono resi conto che non ce l’avrebbe fatta e l’hanno lasciato agonizzante lungo una stradina, privandolo dei documenti in modo tale che non fosse riconosciuto.

Come funziona la legittima difesa

Può essere considerato un caso di legittima difesa quello di Mario Cattaneo e dell’Osteria dei amis di Casaletto Lodigiano? Senza volerci sostituire ai giudici, guardiamo la legge. Secondo l’articolo 52 del codice penale:

La legittima difesa. Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa.
Nei casi previsti dall’articolo 614, primo e secondo comma [ndr: violazione di domicilio], sussiste il rapporto di proporzione di cui al primo comma del presente articolo se taluno legittimamente presente in uno dei luoghi ivi indicati usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere:
a) la propria o la altrui incolumità:
b) i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione.
La disposizione di cui al secondo comma si applica anche nel caso in cui il fatto sia avvenuto all’interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale.

Questo significa che ci deve essere sempre proporzione tra la minaccia e l’azione di difesa. È evidente, leggendo il testo, che la legge non prevede assolutamente che si debba “chiedere” al ladro quali siano le proprie intenzioni o verificare, accendendo la luce e facendo domande se l’intruso sia armato o meno. Può accadere infatti che chi si difende commetta l’errore di sentirsi minacciato quando in realtà non è in pericolo, questa eventualità è prevista ed è la cosiddetta legittima difesa putativa che nasce appunto dalla convinzione di trovarsi in pericolo. Non è possibile, con l’attuale regolamento giuridico sparare ad un ladro disarmato in casa propria solo perché è un ladro, il furto è un reato contro la proprietà e non contro la persona (diverso è il caso della rapina), e l’articolo 52 del CP prevede che si possa intervenire a difesa della proprietà solo quando vi è un pericolo di aggressione (nei confronti della persona). Bisognerà quindi accertare le circostanze che hanno portato l’uomo a sparare, cercando di comprendere a cosa sia dovuta la ferita che Cattaneo aveva. È interessante far notare che il comma b dell’articolo 52 sia stato fatto introdurre nel 2006 proprio su proposta della Lega Nord.

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