Omar Mateen frequentava locali gay?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-06-14

Secondo diversi testimoni Mateen era un volto noto al Pulse e aveva conosciuto diversi clienti del locale tramite app per incontri omosessuali. Molti lo hanno visto bere drink in ritrovi per omosessuali. Ma nessuno lo ha frequentato dopo averlo conosciuto online

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Chi era Omar Mateen? Un pazzo violento, così lo descrive Sitora Alisherzoda Yusufiy la prima moglie del killer del Pulse che aveva conosciuto Omar su un sito di incontri online. I colleghi dell’uomo aggiungono che Mateen era una persona facile all’ira e razzista, mentre il padre Seddique Mateen spiega che è alquanto improbabile che Omar avesse legami con l’ISIS e con gli ambienti dell’islamismo radicale. Secondo Seddique Mateen il problema del figlio erano gli omosessuali.

Quando e dove è avvenuta la radicalizzazione di Omar Mateen?

Sappiamo che prima di entrare al Pulse armato di pistola e del suo AR-15 Mateen ha telefonato al 911 per dichiarare la sua appartenenza al gruppo Stato Islamico. A sua volta l’ISIS ha fatto sapere che l’attentatore di Orlando era uno dei suoi. L’ha fatto sapere attraverso i soliti canali, ovvero tramite l’account Twitter di Rita Katz, la direttrice del SITE che da quando Daesh ha fatto la comparsa sulla scena militare e politica medio-orientale sembra avere l’esclusiva per quanto riguarda la pubblicazione di proclami farneticanti, minacce (alcune francamente assurde) e video di esecuzioni di prigionieri. L’appartenenza di Mateen all’ISIS non è però un fatto incontrovertibile secondo gli inquirenti, perché dopo l’attentato alla maratona di Boston del 2013 Mateen avrebbe espresso la sua solidarietà agli attentatori, che però erano di Al Qaida e non dell’ISIS. Addirittura Mateen all’epoca sostenne di conoscere i fratelli Tsarnaev ma l’FBI scoprì che era una balla.Nonostante i due gruppi terroristi perseguano obiettivi simili in realtà sono in lotta tra loro per l’egemonia nel mondo arabo. È anche possibile che per un “nuovo americano” come Mateen – soprattutto se lontano da certi ambienti radicali – ISIS e Al Qaida siano sostanzialmente la stessa cosa oppure che Mateen non capisse la differenza – peraltro non sottile – tra ISIS e Al Qaida. Se fosse stato anche solo vagamente radicalizzato invece l’avrebbe saputa.  Ad un certo punto del suo passato Mateen sembra abbia espresso la sua vicinanza ad Hezbollah. A quanto pare poi, Mateen non era uno dei più attivi membri della comunità islamica di Fort Pierce, in Florida. Anzi secondo quanto riferisce il portavoce della comunità non era una persona molto religiosa e si recava alla moschea solo per l’ultima delle cinque preghiere giornaliere, tre volte a settimana.
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Omar Mateen frequentava abitualmente il Pulse, sostengono alcuni testimoni

Omar Mateen era un omofobo? A poco a poco stanno venendo a galla informazioni che contribuiscono a mettere sotto una luce diversa l’uomo che ha seminato morte e terrore nel club di Orlando. Il Los Angeles Times riporta la rivelazione più clamorosa: a quanto pare Mateen aveva frequentato in diverse occasioni il Pulse e negli ultimi mesi aveva utilizzato Jack’d una app per incontri omosessuali simile a Tinder. A dirlo è Kevin West, un testimone che è anche un frequentatore abituale del Pulse che ha raccontato che lui e Mateen si erano scritti per quasi un anno proprio tramite Jack’d. Stando a quanto riferisce il Washington Post West ha riconosciuto Mateen nel parcheggio del locale poco prima dell’inizio della sparatoria, a quanto pare Omar in tempi recenti era tornato a scrivere a West dicendo che sarebbe stato in zona e che avrebbero potuto trovarsi per bere qualcosa. Una testimonianza simile a quella di Cord Cedeno, che ha detto che dal momento che Mateen aveva un profilo aperto sui siti di incontri, con foto del viso non censurate era facile da riconoscere. Secondo Cedeno Mateen veniva al Pulse da parecchio tempo. Altri quattro clienti abituali del locale di Orlando ritengono di aver visto in altre occasioni Mateen all’interno della discoteca, secondo alcuni almeno una dozzina di volte. Ty Smith, uno dei testimoni che dicono di aver visto Mateen in precedenti occasioni al Pulse sostiene di averci anche scambiato qualche parola, a proposito della moglie (potrebbe essere Noor Zahi Salman, la seconda moglie) e di un bambino. Avvertita dai numerosi testimoni la polizia sta svolgendo delle indagini per accertare l’effettiva presenza di Mateen sui siti e sulle app per incontri omosessuali. Non è nemmeno chiaro perché Mateen frequentasse il Pulse o usasse certe app perché i vari testimoni concordano nel dire che nel locale si limitava a bere qualcosa e nessuno ha riferito di averlo frequentato dopo averlo conosciuto online.

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