Attualità
Omar Abdel Hamid El-Hussein: l'assassino di Copenhagen
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2015-02-16
Pregiudicato, più volte condannato, uscito di carcere appena due settimane fa, dopo un’aggressione aggravata.
Si chiamava Omar Abdel Hamid El-Hussein, aveva 22 anni, era danese. Questo è il nome dell’assassino che ha colpito a Copenhagen sabato. Pregiudicato, più volte condannato, uscito di carcere appena due settimane fa, dopo un’aggressione aggravata. Poi ha colpito con una raffica di mitra ieri pomeriggio contro il centro culturale di Copenaghen dove si svolgeva un dibattito sulla strage di Charlie Hebdo e in nottata contro una sinagoga. Gridando “Allah Akbar” mentre sparava all’impazzata.
OMAR ABDEL HAMID EL HUSSEIN
El-Hussein, nato in Danimarca, era uscito di prigione appena due settimane fa. Nel novembre 2013 era stato arrestato per l’accoltellamento di un ragazzo di 19 anni – allora suo coetaneo – alla stazione di New Ellebjerg. La vittima era stata colpita dal grosso coltello di El-Hussein a ripetizione, a una gamba e al gluteo. Il giovane Abdel Hamid, subito fermato, risultò già ricercato per aggressione. Fu processato e condannato. Quando, lo scorso dicembre, arrivò la sentenza, due anni di carcere per aggressione aggravata, era già in carcere e la pena risultò scontata. Per questo uscì di prigione 15 giorni fa e, nonostante il suo nome fosse noto ai servizi di informazione danesi, poté cominciare a preparare il suo attentato. Non ci sono al momento notizie precise sulla sua adesione alle idee fondamentaliste dello stato islamico o della jihad, ma le grida inneggianti ad Allah mentre sparava e la forte similitudine degli obiettivi scelti con quelli dei sanguinosi attentati di gennaio a Parigi fanno propendere gli inquirenti per l’ipotesi di un emulatore dei terroristi francesi. Anche l’immediato passaggio all’azione di El-Hussein dopo l’uscita dal carcere, dimostra – in analogia con i casi dei fratelli Kouachi e di Coulibaly a Parigi – che l’indottrinamento e l’affiliazione alle idee della “guerra santa” è avvenuto anche questa volta durante la detenzione.
«All’uomo è stato imposto l’Alt. Lui ha aperto il fuoco contro la polizia ed è stato colpito a morte. Nessun poliziotto è stato ferito», ha dichiarato la polizia danese in un comunicato dopo i fatti di Norrebro. Si chiude così con due morti e cinque poliziotti feriti l’attacco in stile Charlie Hebdo che ha terrorizzato la Danimarca e l’Europa. L’uomo rimasto ucciso nell’attacco alla sinagoga di Copenhagen era un membro della comunità ebraica locale che svolgeva le funzioni di guardiano. Lo ha detto alla radio israeliana un rabbino di Copenhagen. La vittima proteggeva lo svolgimento di una cerimonia religiosa, assieme con agenti delle forze di sicurezza.