Obbligazioni subordinate, chi può sperare nell'indennizzo rapido

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-01-03

Le parole d’ordine sono due: «rassicurare e accelerare», prima che la situazione scappi di mano

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Dopo le anticipazioni di ieri sui 683 obbligazionisti di Banca Etruriache potrebbero ricevere un rimborso parziale degli strumenti subordinati andati in fumo con la risoluzione dell’istituto di credito, oggi Repubblica torna sull’argomento. Il ministero dell’Economia, nella nota diffusa ieri, non esclude l’ipotesi che sia una delle nuove quattro banche nate dal fallimento delle vecchie – nel caso raccontato da Repubblica, la nuova Banca Etruria – ad anticipare gli indennizzi ai risparmiatori «molto, molto esposti», 683 quelli dell’istituto toscano che hanno perso oltre il 50% di patrimonio nelle obbligazioni subordinate.

L’ipotesi non viene esclusa perché è proprio su questa che lo stesso Mef e la Banca d’Italia lavorano da giorni, nel tentativo urgente di sopire le contestazioni degli investitori imbufaliti. Ma soprattutto arginare la fuga dai conti correnti – e non solo dagli investimenti a rischio – in atto. E che cresce a vista d’occhio. Il ministero guidato da Padoan però precisa che occorre una cornice giuridica, i decreti ministeriali appunto. Quei testi attesi entro il 30 marzo, annunciati entro gennaio, ma che potrebbero finire sul tavolo del Consiglio dei ministri alla prima riunione dell’anno nuovo, quella del 15. Le parole d’ordine sono dunque due: «rassicurare e accelerare», prima che la situazione scappi di mano.
E un modo per fare in fretta, tamponando le urgenze di «chi è stato messo potenzialmente sul lastrico da Banca Etruria» (parole di Roberto Nicastro, presidente delle new bank, il 30 dicembre), è proprio quello di consentire nel periodo finestra tra il decreto con i criteri degli indennizzi e la partenza dell’arbitrato guidato dall’Anac di Cantone un primo ristoro ai 683 risparmiatori più penalizzati, il 70% del totale delle quattro banche. Quelli cioè con in mano 17 milioni di bond ora azzerati, dopo il decreto Salva-Banche del 22 novembre.

 

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Il riepilogo degli aventi diritto all’indennizzo tra gli obbligazionisti subordinati (La Repubblica, 3 gennaio 2015)

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