Economia
La storia del Nord che guadagna con gli incendi del Sud
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2017-07-18
Cittadini preoccupati hanno scoperto che i Canadair non sono di proprietà dello Stato ma di “società private”. In realtà i Canadair della Flotta di Stato sono di proprietà dei Vigili del Fuoco ma ad usarli è una società che ha vinto una gara d’appalto indetta dalla Protezione Civile.
Il Sud brucia, il Nord incassa. Così su Facebook i Briganti, nota pagina di nostalgici del Regno delle Due Sicilie che dà la colpa alle società del Nord per gli incendi che stanno devastando – come ogni anno – il Sud Italia. I Briganti riprendono un post di qualche giorno fa di Gherardo Chirici (Professore associato di inventari forestali e telerilevamento perso l’Università degli Studi di Firenze) che denunciava come la flotta dei 19 Canadair deputati allo spegnimento degli incendi boschivi sia in realtà una flotta privata.
No, i Canadair non sono di proprietà privata
Segue la denuncia delle società accusate di “guadagnare dagli incendi” il tutto soprattutto a danno degli italiani del Sud Italia. Se non ci fossero gli incendi probabilmente nessuno pagherebbe milioni di euro a queste società del Nord per il servizio antincendio. Il primo errore però è che la flotta di Canadair non è privata. Gli aerei del soccorso antincendio sono infatti di proprietà dello Stato e fanno parte della Flotta di Stato. Fino a qualche anno fa erano in capo alla Protezione Civile ma attualmente sono nelle disponibilità del Corpo dei Vigili del Fuoco.
È sbagliato dire che la flotta aerea per la lotta agli incendi sia privata. Anche gli elicotteri (che sono di diverso tipo) sono di proprietà dei vari corpi dello Stato. I Vigili del Fuoco operano per la funzione specifica di antincendio gli Erikson S64, ma i VV.FF. hanno in dotazione anche altri velivoli ad ala rotante come i Drago (che sono AB206 o AB412) che sono elicotteri multiruolo che non svolgono esclusivamente servizio antincendio ma anche operazioni di soccorso. Alcuni di questi elicotteri sono operati direttamente da personale dei Vigili del Fuoco, altri no. Ed è qui che entrano in gioco le società private. Che in realtà per quanto riguarda i Canadair è solo una sola: la Babcock MCS Italia che ha vinto la gara d’appalto indetta dalla Protezione Civile per la gestione la manutenzione della flotta dei Canadair. Si tratta di aerei le cui specifiche operative richiedono che a manovrarli sia personale esperto e appositamente addestrato che né la Protezione Civile (in passato) né i Vigili del Fuoco (oggi) hanno a disposizione.
Per la manutenzione e la gestione dei Canadair la Protezione Civile ha indetto una gara d’appalto che è stata vinta dalla Babcock (società che fa servizio AIB anche per conto di altri paesi europei). L’anno prossimo verrà indetta una nuova gara dal Corpo dei Vigili del Fuoco. Il contratto, ha spiegato a neXtquotidiano un dirigente dei Vigili del Fuoco in forza alla gestione tecnico-operativa della flotta aerea antincendio, prevede alcuni costi fissi di gestione (gli aerei vanno revisionati e controllati periodicamente) ed altri relativi alle ore di servizio (ad esempio il costo per il carburante, l’usura meccanica delle parti, etc). I costi di esercizio che – c’è da dire – ci sarebbero anche se il servizio fosse gestito direttamente dallo Stato. Si tratta ad ogni modo di capitoli di spesa che sono stati definiti in sede di gara.
Come funziona il servizio antincendio in Italia
La lotta agli incendi boschivi è di competenza regionale in base alla Legge quadro in materia di incendi boschivi del 21 novembre 2000 (legge 353/200). Ogni anno le regioni approvano il piano di prevenzione contro gli incendi. Le regioni sono altresì tenute a dotarsi di una flotta aerea di mezzi antincendio, questa flotta può essere “di proprietà” oppure affidata in convenzione a società che se ne occupano. Va tenuto presente che il ricorso ai Canadair è una misura eccezionale che viene effettuata nei casi di maggiore criticità. Ovvero quelli dove l’intervento da terra (o con gli elicotteri operati direttamente da VV.FF. e Carabinieri Forestali) non è sufficiente. Oppure dove l’incendio minaccia l’incolumità di persone o abitazioni ed è necessario un intervento tempestivo che non può essere garantito dal dispiegamento a terra a causa delle asperità del terreno.
A coordinare gli interventi aerei c’è il Centro operativo aereo unificato (Coau) della Protezione Civile che – in base alle esigenze e alle disponibilità – fa richiesta dell’invio dei mezzi aerei della flotta di Stato. La flotta aerea anti incendi boschivi (AIB) opera in concorso (ovvero a supporto) delle strutture regionali e territoriali secondo una procedura codificata e ben precisa. Il Coau non è una novità di quest’anno ed esiste da parecchio tempo. È quella che ha consentito l’intervento dei Vigili del Fuoco e della Forestale in tutti i principali incendi boschivi sul territorio nazionale.
Le altre società citate non operano con i Canadair e sono semplicemente delle società di soccorso che fanno servizio di elisoccorso (ad esempio forniscono gli elicotteri e il personale del 118) e all’occorrenza di antincendio. In quanto società private ovviamente non lavorano gratuitamente. Ma nessuno si sognerebbe di dire che le società di elisoccorso favoriscono un certo tipo di incidenti stradali per poter essere chiamate e quindi poter stipulare appalti con le Regioni. Come sarebbe assurdo sostenere che le società che fanno servizio di ambulanza causano ferimenti per poter intervenire e farsi pagare. Allo stesso modo c’è probabilmente chi crede che quando l’Esercito interviene in operazioni di protezione civile lo faccia gratis, ma non è così. E fino ad ora nessuno ha mostrato le prove di un’eventuale responsabilità di queste società nella diffusione degli incendi. Il fatto che un servizio si paghi non è una ragione sufficiente per dimostrare l’interesse a “far bruciare il Sud”.