«Lo Spelacchio di Netflix? Stavolta deve restare vivo»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-15

I dettagli dell’accordo per l’albero di Natale a Piazza Venezia svelano un interessante retroscena che rimanda alle polemiche dell’anno scorso

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Ieri abbiamo saputo che dopo la gara (“perché adesso a Roma si fanno le gareee!”) andata deserta per l’albero di Natale di Roma a Piazza Venezia è sceso in campo Netflix che ha sponsorizzato l’abete che prenderà il posto del mitico Spelacchio pagando 376mila euro per allestirlo e decorarlo con palline dedicate ai personaggi delle serie tv attraverso IGP Decaux, che già si occupava di quello di Milano. Oggi il Messaggero ci fornisce altre indicazioni e numeri sulla vicenda,

Non solo per «il taglio, il trasporto e l’installazione dell’albero», come si legge nel prospetto dell’unica società che si è fatta avanti per l’allestimento, la IGP Decaux, sono previste anche 60mila luci e decorazioni varie, uno «schermo ledwall sul basamento», e poi «un’area interaction», insomma interattiva, aperta dalle 9 alle 23 e «comprensiva di slitta, pedana, paletti, con un presidio di steward».

Ci saranno anche totem luminosi dove potranno essere proiettati i selfie di chi è di passaggio. Non si farà carico il Campidoglio di tutte queste spese. Perché finalmente si è deciso di ricorrere a uno sponsor privato, come in tante altre città avviene da anni. La stessa IGP Decaux, per dire, l’anno scorso allestì l’albero di Natale davanti al Duomo di Milano, finanziato da Sky. E anche grazie a questa esperienza ha convinto la giunta Raggi.

spelacchio netflix

Ma c’è anche un dettaglio dell’accordo che, evidentemente a causa delle troppe perculate dell’anno scorso, spicca agli occhi:

A Roma, come sponsor, si è fatta avanti Netflix, la piattaforma americana di streaming di film e serie tv. Potrà decorare 100 delle 500 palle che verranno agganciate ai rami – si spera,stavolta, folti e robusti – con le facce dei personaggi più conosciuti delle saghe cult, da Suburra alla Casa di carta. Il colore predominante sarà il rosso, il colore del Natale ma anche della stessa Netflix.

Il più è fatto, ma c’è un ultimo ostacolo perché l’operazione abbia successo. «L’albero deve arrivare a Roma vivo», dicono a Palazzo Senatorio. Anche per questo la società scelta per l’allestimento ha assicurato che l’abete sarà «individuato in Italia in accordo con il Corpo Forestale. Il taglio verrà autorizzato dal Corpo Forestale stesso che rilascerà il certificato di provenienza». Insomma, tutto avverrà sotto gli occhi vigili degli esperti dell’Arma, per evitare altri spiacevoli inconvenienti

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