Mohamed Lahouaiej Bouhlel: il selfie prima della strage

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-07-17

Prima dell’attacco il killer della Promenade des Anglais ha mandato un sms a qualcuno chiedendogli di portare più armi e un selfie al fratello durante i festeggiamenti. Sembrava “molto contento”, ha spiegato il Jabeur citato dalla tv francese M6: “Ha detto che era a Nizza con i suoi amici europei per celebrare la festa nazionale”. Sulla foto appare “molto felice e contento, rideva”

article-post

Mohamed Lahouaiej-Bouhlel fece almeno due sopralluoghi sulla promenade di Nizza. nei due giorni precedenti la strage. Lo ha riferito una fonte investigativa. Inoltre nel corso degli interrogatori di centinaia di persone seguiti all’attacco diversi hanno affermato che l’attentatore mostrava di aver fatto un percorso religioso. E prima dell’attacco ha mandato un sms a qualcuno chiedendogli di portare più armi e un selfie al fratello durante i festeggiamenti.

Mohamed Lahouaiej Bouhlel: il selfie prima della strage

Bouhlel effettuò i sopralluoghi martedì e mercoledì scorso a bordo dello stesso camion con cui avrebbe poi compiuto la strage. Il mezzo era stato noleggiato lunedì. Il dato emerge dalle telecamere di videosorveglianza presenti nella città. La moglie di Lahouaiej-Bouhlel è stata intanto rilasciata oggi dopo 48 ore di custodia. “Contro di lei nessun addebito”, ha confermato una fonte vicina alle indagini. La donna, che si stava separando da Lahouaiej-Bouhlel, era stata fermata venerdì mattina, all’indomani della strage. Altre sei persone, cinque uomini e una donna, sono ancora in custodia delle forze dell’ordine. Tra queste ce ne è uno a cui il killer ha inviato un messaggio sms, secondo quanto sostiene l’emittente francese BfmTv. Nell’sms c’era scritto: “Porta più armi, porta 5 a C”. L’sms è stato mandato alle 22.27 del 14 luglio, ossia pochi minuti prima delle 22.45 quando il camion frigo guidato da Bouhlel si è gettato sulla folla alla Promenade des Anglais di Nizza. Il messaggio era indirizzato ad un uomo che è ora agli arresti. Secondo il quotidiano Nice Matin gli investigatori stanno esaminando un altro messaggio con cui il tunisino assicurava un suo interlocutore di avere già del “materiale”.

mohamed lahouaiej bouhlel
La foto del citofono in casa di Lahouaiej-Boulel a Nizza

Una fonte vicina alle indagini citata dal quotidiano ha precisato che dall’esame del telefono cellulare e di un computer trovato nell’appartamento di Bouhlel non è stato trovato però alcun “materiale di propaganda”. L’esame degli sms trovati nel cellulare che l’attentatore aveva lasciato nel camion usato per la strage, aveva condotto giovedì notte gli investigatori in un indirizzo nel centro di Nizza, dove è stato perquisito un appartamento in cui non sono state però trovate armi, né esplosivi. Tra i fermati c’è anche una coppia di cittadini albanesi: hanno aiutato l’autore della strage a procurarsi la pistola calibro 7,65 trovata nel TIR: con questa Lahouaiej Bouhlel sparò ai poliziotti che cercavano di fermarlo. Bouhlel non entrò in contatto diretto con i due albanesi, ma è riuscito ad avere la pistola da un “intermediario”, che è tra le altre 4 persone fermate dopo la strage. Lo stesso intermediario sarebbe il destinatario dell’sms inviato dal tunisino 18 minuti prima di cominciare il massacro, con cui l’uomo chiese di avere “più armi”.

La foto al fratello tra la folla che festeggia a Nizza

Una fonte ben informata ha rivelato a Le Figaro che il 4 luglio l’uomo aveva prenotato il camion frigo usato nel massacro. L’uomo, come ha precisato venerdì il procuratore di Parigi Françcois Molins, ha ritirato il camion l’11 luglio e avrebbe dovuto restituirlo il 13. il camion era stato affittato a Saint-Laurent-du-Var, vicino Nizza. Lahouaiej Bouhlel ha anche inviato al fratello una foto di lui in mezzo alla folla festosa del 14 luglio a Nizza, poco prima di passare all’attacco con il camion della morte. Sembrava “molto contento“, ha spiegato il fratello Jabeur citato dalla tv francese M6, aggiungendo: “Ha detto che era a Nizza con i suoi amici europei per celebrare la festa nazionale“. Sulla foto appare “molto felice e contento, rideva“. Il particolare della foto mandata al fratello è confermato anche dalla Reuters, che però non è riuscita a vedere lo scatto. Bouhlel svuotò anche il suo conto corrente una settimana prima dell’attacco. Secondo il quotidiano Nice Matin tra gli ultimi movimenti bancari appare il 6 luglio un acquisto on line dell’importo di 24 euro registrato con la voce “Islam” ma non collegato ad alcuna pagina web.  E nella storia compare anche un omonimo.

In questo video, della durata di 40 secondi, pubblicato su siti web arabi e italiani, un uomo che sembra davvero corrispondere nei tratti del volto a Bouhel, spiega di avere appreso la notizia dell’attentato e di essere assolutamente estraneo ai fatti di Nizza. Ma stiamo bene attenti a quello che dice: «Ho visto la mia fotografia su Facebook, indicata come quella dell’autore della strage di Nizza – spiega Bouhlel nel video – Voglio dirvi che io mi trovo a Msakna, a Sud di Sousse, e non so assolutamente nulla di questa vicenda. Vi prego per favore di fare accertamenti prima di mettere nei guai la gente». Una spiegazione possibile può essere questa: il Bouhlel che sta parlando nel video parla di “fotografia su Facebook“, è molto probabile che si stia riferendo a questo scatto, che è stato pubblicato da tantissimi giornali:


Ma l’unica foto riconducibile al Mohamed Lahouaiej Bouhlel che ha ucciso a Nizza è invece questa:
Mohamed Lahouaiej Bouhlel 11
Mohamed Lahouaiej Bouhlel: la foto del permesso di soggiorno (fonte)

Non sono la stessa persona. Quindi è estremamente probabile che ci sia stato uno scambio di foto ma non di identità. Infatti il Bouhlel del video si riferisce alla sua fotografia del profilo su Facebook. Si tratta quindi di due persone diverse, anche se hanno lo stesso nome e sono nate nello stesso luogo. La foto – che ha circolato anche in Francia, ma su Twitter soltanto su profili di utenti e non di giornali – è stata forse prelevata per errore pensando che i due fossero la stessa persona, ha cominciato a circolare nei media e da qui è arrivata la reazione dell’interessato.

Potrebbe interessarti anche