Biglietti Metrebus addio: ATAC non paga

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-11-15

FS ha annunciato la disdetta del servizio che va avanti da 22 anni e che consente ai titolari di biglietti e abbonamenti “integrati” di viaggiare sui mezzi delle suddette società e sui bus delle linee notturne ultra periferiche e notturne gestite da Roma TPL

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Nelle more della guerra scatenata per l’acquisizione di ATAC da parte di Ferrovie dello Stato ci sono anche i biglietti Metrebus. FS ha annunciato la disdetta del servizio che va avanti da 22 anni e che consente ai titolari di biglietti e abbonamenti “integrati” di viaggiare indifferentemente sui mezzi delle suddette società e sui bus delle linee notturne ultra periferiche e notturne gestite da Roma TPL, nei limiti di validità del titolo acquistato.

La convenzione nasce nel lontano 1994 e rappresenta una rivoluzione nel sistema del trasporto regionale perché permette ai viaggiatori di cambiare mezzo di trasporto pubblico utilizzando un solo biglietto. Il giro d’affari è enorme e nel 2015 ha garantito ricavi per 373 milioni di euro e 103 milioni di biglietti venduti. La convenzione prevede che gli introiti siano ripartiti tra i tre soci: i titoli Metrebus Roma sono divisi per l’86% ad Atac, l’8,5% a Cotral e il 5,5% a Trenitalia. Sugli spostamenti della Metrebus Lazio, quella che riguarda le tratte al di fuori della Capitale, la ripartizione prevede invece il 38% degli introiti ad Atac, il 31% a Cotral e il 31% a Trenitalia.
Un patto scritto nero su bianco che però Atac disattende da anni. Il bilancio 2015 conferma che la società ha un debito di 57 milioni nei confronti di Cotral per le quote Metrebus e uno di 47 milioni verso Trenitalia. Al tira e molla economico si sono aggiunte altre ragioni di scontro, non ultima la possibilità di monitorare in sede regionale la vendita dei titoli di viaggio, senza che i sistemi di conteggio rimangano esclusivamente nelle mani di Atac.

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I conti di ATAC (Il Messaggero, 26 ottobre 2016)

Il motivo risiede nel fatto che ATAC continua a non pagare lo spettante alle Ferrovie, che ad oggi avanzano 47 milioni di euro. Il servizio garantisce 373 milioni di ricavi annui:

E infatti nella lettera che sancisce la “disdetta della convenzione Metrebus”, Trenitalia denuncia «l’ingente posizione debitoria di Atac; l’assenza di parità di condizioni tra i vettori di bigliettazione elettronica, con l’impossibilità di vendere i biglietti da parte di Trenitalia; la limitata possibilità di controllo dei titoli a bordo treno». Tutto questo ha convinto le Ferrovie a rompere la convenzione che per tanti anni ha tenuto insieme bus, tram, metropolitane e treni regionali, annunciando la «conferma della disdetta dal sistema Metrebus a far data dal 1° novembre del 2016».
Un addio che tuttavia viene rimandato in via definitiva al 1° gennaio 2017, per consentire la sostituzione di tutti i titoli Metrebus con quelli delle singole aziende. Così — conclude la lettera — «qualora la Regione Lazio non ritenesse di procedere con un’apposita deliberazione, Trenitalia darà seguito dal 1° gennaio 2017 alla commercializzazione di abbonamenti mensili e annuali, secondo quanto sopra descritto». Una conclusione secca, dove i “distinti saluti” assomigliano tanto a un addio.

Leggi sull’argomento: La guerra di ATAC

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