Il sindaco leghista di Potenza che vuole denunciare Luciana Lamorgese

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-24

La storia dei 26 positivi arrivati con un certificato di negatività in Basilicata. E l’errore di affidarsi ai test sierologici invece che al tampone

article-post

La Basilicata era fino a pochi giorni fa una delle regioni COVID-Free. Poi una serie di test del tampone effettuati su 50 migranti spostati dalla Sicilia a Potenza ha rivelato 26 positivi al Coronavirus SARS-COV-2. E ora il sindaco leghista Mario Guarente vuole denunciare la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.

Il sindaco leghista di Potenza che vuole denunciare Luciana Lamorgese

«Queste persone sono arrivate con un certificato di negatività al test sierologico che io ho avuto modo di leggere, test evidentemente inattendibili. Stiamo valutando denunce non solo nei confronti di chi lo ha materialmente effettuato ma anche della ministra Lamorgese che si è assunta la responsabilità di mandare in giro per l’Italia gente infetta», ha detto ieri il primo cittadino. L’errore, è evidente, è stato affidarsi ai test sierologici invece che al tampone, che dà un risultato più certo. E infatti al ministero adesso cambiano marcia: «Attenzione massima, tutti coloro che sbarcano verranno sottoposti a test e tamponi», la rassicurazione data da Luciana Lamorgese prima a Lampedusa e poi in Parlamento. Spiega Repubblica:

Una corsa in salita e tutta ad ostacoli quella del Viminale che, a fronte di una catena di sbarchi autonomi che non accenna a diminuire, deve contemporaneamente garantire lo svuotamento continuo dell’hotspot dell’isola, i controlli sanitari di chi sbarca, il trasferimento sulla terraferma in sicurezza e luoghi adeguati dove svolgere i 14 giorni di isolamento o tutto il tempo necessario per le cure a chi risulta positivo visto che le gare per le navi quarantena non hanno ancora dato l’esito sperato. Da due giorni all’hotspot di Lampedusa è arrivato il macchinario fornito dalla Regione siciliana per l’effettuazione dei tamponi a tutti i migranti. «Da ieri finalmente possiamo fare i tamponi – spiega il responsabile dell’ambulatorio Francesco Cascio – prima a fare i test sierologici all’interno dell’hotspot era il medico della ditta che ha in gestione il centro (la trevigiana Nova Facility) anche se quando ci sono tanti arrivi ci diamo tutti una mano, Asp e Croce Rossa. Test sierologici sbagliati? Può capitare che ci siano falsi positivi o falsi negativi. Io a tutti coloro che accusano dico: venite qui a vedere come lavoriamo e capirete».

Leggi anche: Come Salvini usa una donna di 90 anni per fare propaganda (senza mascherina)

Potrebbe interessarti anche