Makatussin: lo sciroppo per lo sballo fai-da-te

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-10-09

Si mischia con la gazzosa per ottenere effetti simili a quelli degli stupefacenti. Una moda dalla Lombardia alla Svizzera

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Il prezzo di una confezione di Makatussin nelle farmacie del Canton Ticino è di 6.85 franchi svizzeri, 6.26 euro, senza ricetta. Una lattina di gazzosa e il beverone è fatto. Il risultato è conosciuto in Italia come Sizzurp o meglio ancora come Purple drank. Purple sta per viola, perché gassosa e sciroppo si mischiano nel bicchiere e si ottiene un beverone artigianale di colore violaceo come quello del medicinale.
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Un’abitudine che, raccontava Il Giorno qualche tempo fa, si è particolarmente diffusa: «Soprattutto al Nord Italia, soprattutto in Lombardia e ancor più a Milano e nelle città della sua cerchia proprio per la vicinanza con il confine. Il viaggio in Svizzera è diventato quasi una routine: perché, per avere lo sciroppo per la tosse come il Makatussin, in Italia serve una ricetta del medico curante. In Svizzera no: bastano 7 franchi e mezzo, meno di 7 euro. «Noi abbiamo trovato una farmacia che ce ne dà anche più di una confezione, ma vuole anche 10 euro, dipende dalle volte» dicono. «Una confezione contiene una boccetta da 80 ml, noi lo diluiamo con circa un litro di Sprite e ce lo beviamo in 5». Il web è pieno di video che spiegano come «confezionare» il beverone viola. Che era una moda made in Usa propria di vip, di giovani cantanti e attori, soprattutto rapper. Future ha più volte decantato la prometazina e la codeina nelle sue rime». Racconta oggi Paolo Berizzi su Repubblica:

Un via vai preoccupante di fronte al quale le autorità sanitarie elvetiche — il farmacista cantonale e PharmaSuisse — hanno messo in guardia i farmacisti. «Si sconsiglia la dispensazione del Makatussin a clienti, per lo più giovani, causa utilizzo a fini non terapeutici». La circolare è arrivata prima dell’estate e a finire nell’occhio del ciclone è lui, lo sciroppo a base di codeina. Già diffuso negli Usa e in certi Paesi del nord Europa per mix stupefacenti. Alessandra Merloni gestisce la farmacia Internazionale di Chiasso. «Se capisco che mi trovo di fronte un ragazzo che ragiona gli spiego, sorridendo, come stanno le cose: il perché non glielo posso vendere. Ma molti diventano insistenti, e allora meglio dire che l’abbiamo esaurito». Si racconta anche di pazienti tossicodipendenti, svizzeri, alcuni in su con gli anni, che fanno già uso di sostanze metadoniche e si presentano disperati in farmacia chiedendo Makatussin: ma quelli sono casi diversi. I frontalieri dello sciroppo salgono in Ticino il giovedì, il venerdì, il sabato pomeriggio. Hanno già pianificato le notti di sballo e l’acquisto del medicinale da sciogliere nella gazzosa è solo un pezzo del programma: un programma low cost. «È triste ma è la realtà, un farmaco che dovrebbe sedare la tosse secca è diventato una droga facile — dice Sofi della farmacia Centrale— Per questo abbiamo deciso di prendere delle contromisure: cerchiamo di dissuadere questi ragazzi. Avevamo deciso di farlo ancora prima che arrivassero le linee guida del farmacista cantonale. Adesso, in effetti, il flusso di acquirenti sembra leggermente diminuito. Forse si sono spostati altrove».

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