Attualità
Il M5S di Torino è contro l'ordinanza anti-movida della Appendino?
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2017-06-22
Il M5S di Torino chiede spiegazioni alla giunta M5S di Torino di quello che è successo in seguito al disastroso tentativo da parte delle Forze dell’ordine di far applicare l’ordinanza anti-movida in piazza Santa Giulia. Schizofrenia o necessità di tenere buona una parte dell’elettorato?
Il MoVimento 5 Stelle di Torino è a un bivio. Difendere l’ordinanza emanata dal M5S che vieta la vendita di alcolici fuori dai locali dopo le 20 oppure prendere le parti di quell’ordinanza non l’ha gradita. In mezzo ci sono i fatti di Piazza Santa Giulia con le cariche della Polizia sugli avventori dei bar. C’è chi nel M5S torinese prende le parte di chi già nei giorni scorsi aveva duramente contestato l’operato delle forze dell’ordine che volevano far rispettare l’ordinanza. La sindaca Chiara Appendino invece stigmatizza la resistenza violenta di una parte della cittadinanza.
L’inutile scambio di provocazioni tra Polizia e centri sociali
Nella notte tra il 20 e il 21 giugno la gestione dell’ordine pubblico è stata disastrosa. Anche se la carica della Celere è partita dopo che una agente è stata aggredita mentre si allontanava questo non giustifica l’uso spropositato della forza per fare rispettare un’ordinanza sul consumo di alcolici. Ordinanza che probabilmente avrebbe potuto essere concepita diversamente per creare meno attriti con quelle parti della cittadinanza che hanno eletto Santa Giulia luogo di ritrovo e di incontro serale. C’è da chiedersi come mai la Polizia si sia presentata in Santa Giulia in assetto anti-sommossa. Non è stata una manovra del governo o dello Stato (come si legge in alcuni commenti a 5 Stelle) per mettere nei pasticci la giunta Appendino.
Due giorni prima due carabinieri in borghese erano stati accerchiati e allontanati dalla folla ai Murazzi. Su Facebook il centro sociale askatasuna, che ha la sua sede proprio in Vanchiglia contestava la ricostruzione dei fatti data da La Stampa. Ma al tempo stesso lanciava un avvertimento: «le forze dell’ordine non possono più andare in giro tranquille per le nostre strade, senza farsi accompagnare dai plotoni antisommossa». Verrebbe da dire: detto fatto. Se non fosse che le Fdo non possono certo reagire così alle provocazioni dei centri sociali. Se si contravviene ad un’ordinanza si paga una multa, non si prende una manganellata. D’altra parte non si capisce in base a quale diritto alcuni privati cittadini si possano arrogare il diritto di decidere di “cacciare” la Polizia, come racconta questa manifestante. Le tensioni tra Askatasuna e Polizi sono aumentate dopo un’attivista del centro sociale ha denunciato di essere stata aggredita dalla Polizia l’8 giugno.
Il MoVimento 5 Stelle di Torino e l’ordinanza della Appendino
Gli attriti tra Fdo e centri sociali sono nell’ordine “naturale” delle cose. Ma perché il M5S chiede spiegazioni alla sindaca? Da una parte la sindaca prende a prestito le parole dell’Assessore Finardi per attaccare chi si è reso responsabile dei disordini. Dall’altra il MoVimento 5 Stelle di Torino ha diffuso un comunicato (qui condiviso dalla consigliera Daniela Albano che già a maggio aveva difeso i manifestanti di Askatasuna) dove condanna la violenta repressione e chiede alla giunta di riferire in Aula. Nessuna parola sul comportamento di quelli che hanno scatenato la reazione scomposta ed eccessiva della Polizia.
Anche la consigliera Maura Paoli – consigliera “antagonista” vicina al centro sociale Gabrio – ha avuto parole chiare di condanna nei confronti della polizia:
Secondo Stefano Esposito (PD) il motivo degli scontri è che la Appendino (e parte della sua maggioranza) “sta con i centri sociali“. Esposito ha detto che la nomina del neo assessore all’Ambiente, gli animali, efficienza energetica, bandi europei e protezione civile e la delega ai rapporti con il Consiglio Alberto Unia è dovuta al fatto che la sindaca “è legata ideologicamente ad Askatasuna”. Unia viene definito da Esposito “il il vero interlocutore di questo centro sociale”. Ci sarebbe quindi, secondo alcuni, un “conflitto di interessi” dovuto al fatto che parte dei centri sociali (così come le componenti No Tav) ha sostenuto l’elezione di Appendino a sindaca. E l’ordinanza anti-movida non piacerebbe non solo ad Askatasuna (che ha spiegato le sue ragioni qui) ma nemmeno alle frange “antagoniste” del M5S. Del resto non è la prima volta che la giunta vara un provvedimento in contrasto con il sentire della sua maggioranza.