Attualità
La lite tra Di Maio e il padre
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-11-28
«Mi hai mentito. Mi avevi detto che era un caso isolato e invece sono quattro in nero. Mi hai fatto fare questa figura davanti a tutti. E ora come faccio?»
Nelle more del caso ARDIMA e del lavoro nero nella ditta dei Di Maio c’è da registrare anche una lite furiosa tra Antonio e Luigi Di Maio dopo il servizio di Filippo Roma che approfondiva la vicenda di Salvatore Pizzo e raccontava quella di Domenico Sposito, che ha fatto causa ai Di Maio perché ha lavorato in nero per metà del suo periodo di occupazione nell’azienda. Alessandro Trocino sul Corriere della Sera racconta cosa è accaduto tra genitore e figlio:
La grande paura. Mai prima d’ora i vertici dei 5 Stelle avevano tremato fino a questo punto: «Tocca a Luigi — mormorano ai piani alti —, siamo fregati». Si studiano piani B e si dà un occhio alla pagina Facebook di Alessandro Di Battista. Quella che sembrava una vicenda marginale, una delle tante denunce delle Iene, sta assumendo le proporzioni di una valanga.
Le facce tese dei peones del Transatlantico fanno eco a quella livida di Luigi Di Maio. Che arriva e subito sparisce. Ha appena finito di litigare furiosamente con il padre Antonio. Gli ha urlato tutta la sua rabbia: «Mi hai mentito. Mi avevi detto che era un caso isolato e invece sono quattro in nero. Mi hai fatto fare questa figura davanti a tutti. E ora come faccio?».
E anche qualche domanda all’interno del M5S cominciano a farsela:
Ma le domande rimangono. Perché, si chiedono nel Movimento, il padre e la madre decidono di dare la società in eredità ai figli? Generosità genitoriale o altro? E come fa Luigi Di Maio a non sapere che c’è una causa in corso? Interrogativi non oziosi, che per ora non hanno risposta.
Il vicepremier ieri ha ricevuto alcuni parlamentari del Movimento e si è sfogato con loro: «Non posso essere io a pagare le colpe di mio padre, per storie vecchie di dieci anni. Io non ne sapevo nulla. Che cosa c’entro con questa storia?». Con il padre non si parla più, dopo la litigata. «Tenere famiglia, è quello il problema», dice un deputato campano.