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L’indagine su Ciro Grillo e la perizia in arrivo
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-01-28
Ieri scadeva il termine per la presentazione della perizia da parte del tecnico fonico e informatico, ma non si sa se questi abbia depositato gli atti o se si riserva di farlo tra qualche giorno chiedendo un’ulteriore proroga motivata con la complessità del materiale repertato, di cui, scrive il Corriere della Sera fanno parte anche un video «girato» da uno degli amici
L’indagine su Ciro Grillo, figlio di Beppe Grillo accusato con altri tre amici di violenza sessuale nei confronti di una studentessa punta su una perizia. Si attende ancora una perizia per chiarire i fatti della notte del 16 luglio scorso in Costa Smeralda. La ragazza, milanese con madre del Nord Europa, afferma che i quattro l’hanno fatta bere e hanno abusato a turno di lei. Gli inquirenti cercano prove nei sette smartphone che avevano i quattro giovani quella notte.
L’indagine su Ciro Grillo e la perizia in arrivo
Ieri scadeva il termine per la presentazione della perizia da parte del tecnico fonico e informatico, ma non si sa se questi abbia depositato gli atti o se si riserva di farlo tra qualche giorno chiedendo un’ulteriore proroga motivata con la complessità del materiale repertato, di cui, scrive il Corriere della Sera fanno parte anche un video «girato» da uno degli amici (Vittorio Lauria, Francesco Corsiglia e Edoardo Capitta) di Ciro Grillo e alcuni sms scambiati con la ragazza nei giorni successivi.
I quattro ragazzi avevano conosciuto la studentessa e una sua amica al Billionaire, poi a notte inoltrata si erano trasferiti a casa di Grillo al Piccolo Pevero, due appartamenti contigui; una delle ragazze, ubriaca, si era profondamente addormentata. L’altra, stordita dall’alcool, ha raccontato di essere stata violentata in una doccia, quindi scaraventata su un letto, infine il mattino successivo accompagnata a un taxi.
Finita la vacanza e ritornata a Milano, 10 giorni dopo la violenza, ha raccontato tutto ai genitori ed è andata dai carabinieri. La Procura della Repubblica nei mesi scorsi ha sentito i vicini di casa e la moglie di Beppe Grillo, che stava nell’appartamento attiguo. Parvin Tadijk non avrebbe fornito elementi decisivi: «Dormivo e non ho sentito nulla».
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