Lepanto: l'audio su Whatsapp sulla bomba in Metro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-11-20

Gira un messaggio audio in cui una madre parla a una figlia e racconta di amiche che lavorano al ministero e conoscono retroscena inquietanti. E poi c’era la marmotta che incartava la cioccolata

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Su Whatsapp sta girando un messaggio audio in cui un a madre parla a una ragazzina dicendole che la madre di Anastasia, una sua amica, lavora al ministero degli interni e che la bomba cercata e non trovata ieri alla metro di Lepanto nell’allarme poi rientrato in realtà “era vera”. Nel messaggio – piuttosto delirante – si afferma poi che “la situazione è molto più grave di come vogliono farci credere” (la situazione è grave ma non seria, insomma) e la madre intima alla figlia di non allontanarsi «dalla Cassia perché l’Isis vuole colpire la movida dei giovani» e si parla di possibili attentati a Ponte Milvio.
whatsapp lepanto madre figlia
Una pagina Facebook ha salvato e ripubblicato l’audio su Whatsapp sulla mamma di Anastasia e la bomba in metro a Roma.

L’audio su Whatsapp sull’allerta attentati e la mamma di Anastasia


Lepanto: l’audio su Whatsapp della mamma di… di next-quotidiano
L’evento creato è “Far licenziare la mamma di Anastasia dal ministero degli Interni”. La storia è ovviamente un completo delirio, effettuato probabilmente da qualcuno che ha intenzione di fare uno scherzo. Che a Lepanto in realtà ci fosse una bomba è chiaramente una bufala, se non altro perché l’intervento degli artificieri di ieri è durato pochissimo, giusto il tempo di accertarsi del falso allarme: come invece ci potesse davvero essere una bomba nella stazione più vicina a San Pietro e che richiama la battaglia di Lepanto è un mistero: come avrebbero potuto portarla via senza accertarsi della pericolosità senza che nessuno se ne accorgesse? In più c’è chi fa sapere che l’autrice stessa in uno screen ha ammesso che il dialogo e la storia erano una bufala. Ma questo aiuterà la psicosi terrorismo e incrementerà il numero di falsi allarmi in città e in Italia.

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