Economia

Legge di Stabilità 2016, impieghi e coperture

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-10-16

Il Sole 24 Ore pubblica oggi una tabella che riepiloga il quadro completo delle spese e delle coperture di spesa della Legge di Stabilità 2016

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Il Sole 24 Ore pubblica oggi una tabella che riepiloga il quadro completo delle spese e delle coperture di spesa della Legge di Stabilità 2016. Dalla tabella si evince che la flessibilità UE copre per 14 miliardi e seicento milioni (su 26,5 miliardi totali a parte la clausola migranti) gli impegni del governo nella riduzione delle tasse e nell’eliminazione delle clausole di salvaguardia. Per il resto le entrate comprendono 2 miliardi dalla voluntary disclosure, un miliardo dall’aumento delle imposte sui giochi e da nuovi giochi, e 5,8 miliardi dalla spending review, che per ora ha soltanto però ridotto le centrali di acquisto senza toccare le tax expeditures come sembrava intenzione del governo. “Ballano” 3,7 miliardi di ulteriori efficientamenti della spesa non meglio precisati.
 

legge stabilità coperture

La tabella del Sole 24 Ore che riepiloga impieghi e coperture della Legge di Stabilità 2016


Spiega Marco Rogari:

Dei quasi 6 miliardi che arriveranno dalla spending, circa 2 miliardi sono riconducibili ai ministeri per i quali, come ha detto lo stesso Renzi, alla fine è scattata la regola della stretta del 3% seppure in una versione rivisitata: tagli modulari in percentuali diverse per singole voci e singoli dicaste ri, in molti casi quindi in versione semi-lineare. Su questo fronte scatteranno anche la riduzione dei super-dirigenti e l’ulteriore taglio del 10% agli uffici di diretta collaborazione dei dicasteri. Lo stesso premier ha ricordato che a concorrere alla riduzione della spesa sarà il mancato incremento della voce “dipendenti”, perché la riduzione dei dirigenti «tiene basso il tetto complessivo del personale nonostante il fondo dedicato alla nuova contrattazione aziendale».
Uno dei pilastri della spending review disegnata dal commissario Yoram Gutgeld è il meccanismo semplificato per la centralizzazione degli acquisti che dovrà servire anche per imporre a tutte le amministrazioni i costi standard rendendo omogenea la spesa sostenuta dalle strutture pubbliche per le forniture. Lo stesso Renzi ha sottolineato che parte della revisione della spesa arriva dal dispositivo dei «costi standard che impone attraverso una procedura dove si valorizza Consip, di ridurre il costo degli acquisti». Entro il 31 dicembre, tra l’altro, il Governo dovrà varare un Dpcm con cui saranno individuate le categorie merceologiche e le soglie di valore sopra le quali le amministrazioni pubbliche dovranno tassative ricorrere alle gare della 34 stazioni appaltanti attualmente previste dopo lo stop al vecchio dispositivo con 32mila centrali.
Anche il riordino delle partecipate fa parte, come previsto, del piano spending. Un riordino, che ha l’obiettivo di scendere progressivamente da 8mila a mille società, che scatterà con il testo unico di attuazione della riforma Pa atteso a fine mese. Ma la legge di stabilità contiene già alcune misure di raccordo, a cominciare da quelle sulla riduzione dei membri dei Cda e degli organismi di vigilanza (circa mille poltrone). Nella manovra non vengono però contabilizzati risparmi. Anzitutto perché il processo di disboscamento comincerà a essere operativo a fine 2016 e in secondo luogo perché le risorse risorse recuperate saranno gestite direttamente dai Comuni, come ha sottolineato lo stesso premier.

Leggi sull’argomento: L’addio di Perotti e la spending review inesistente

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