Il legame che non c'è (per ora) tra Mohamed Bouhlel e l'Islam radicale

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-07-15

Il ministro dell’Interno francese non ha confermato che Mohamed Lahouaiej Bouhlel avesse legami con l’Islam radicale, “smentendo” così il premier Manuel Valls. Alla domanda “Stasera è in grado di dirci che lui(Bouhlel) è legato all’Islam radicale?”, Cazeneuve ha risposto semplicemente “No”. Ma le prove potrebbero essere trovate in futuro

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Il ministro dell’Interno francese Bernarde Cazeneuve non ha confermato che Mohamed Lahouaiej Bouhlel avesse legami con l’Islam radicale, “smentendo” così il primo ministro Manuel Valls. Alla domanda “Stasera è in grado di dirci che lui(Bouhlel) è legato all’Islam radicale?“, Cazeneuve ha risposto semplicemente “No”. Questo significa che prove concrete di suoi eventuali legami con l’ISIS non sono ancora (“stasera”) state trovate, ma che potrebbero essere trovate in futuro.

La polemica tra Cazeneuve e Valls

In ogni caso la frase è in contraddizione con quanto affermato qualche ora prima da Manuel Valls: “L’attentatore di Nizza è un terrorista, senza dubbio in un modo o nell’altro legato all’islamismo radicale”, ha detto il premier francese intervistato dalla rete televisiva francese France 2, pur ribadendo che occorre aspettare i risultati delle indagini sulla strage costata la vita a 84 persone. “In un modo o nell’altro” può voler dire molto, anche in senso metaforico. Ma il dato di fatto è che prove di legami con l’ISIS nel caso di Bouhlel per ora non sono state trovate, così come lui non è stato mai segnalato come elemento in odore di radicalizzazione. Sembrava una persona non molto religiosa ai suoi vicini di casa, che ne hanno parlato sostanzialmente male. Era stato condannato anche per violenza familiare e questo faceva di lui un soggetto pericoloso. Ma nulla che faccia sospettare un suo legame con l’ISIS. Il che non è per niente una bella notizia, però. Perché se chiunque può colpire in qualsiasi momento senza aver dato prima segnali di radicalizzazione, allora diventa impossibile battere il terrorismo. In ogni caso l’attentato di Nizza corrisponde esattamente agli appelli di omicidio delle organizzazioni terroristiche islamiche diffusi sulle loro riviste” e sui media. Ma questa potrebbe essere soltanto una connessione ideale con quanto ha fatto Mohamed Lahouaiej Bouhlel.

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Mohamed Lahouaiej Bouhlel: la foto del permesso di soggiorno (fonte)

Mohamed Bouhlel e l’Islam radicale

Alle 21.34, il killer, che aveva ottenuto da poco una patente per i mezzi pesanti, arriva in bici nel posteggio in cui aveva lasciato il tir da 19 tonnellate noleggiato pochi giorni prima, l’11 luglio, presso l’agenzia ‘Via Location’ di Saint-Laurent-du-Var. L’uomo, sposato con tre figli, descritto come “instabile e depresso” dopo l’avvio della procedura di divorzio dalla moglie, una volta giunto sul lungomare, avrebbe beffato i servizi di sicurezza fingendosi un fornitore di gelati. Ma la notizia non trova conferme ufficiali nella ricostruzione della procura. È l’inizio di una corsa di due chilometri durante la quale ha “schiacciato” e “massacrato”, con la ferma “volontà di uccidere” – sono le parole di Hollande – chiunque trovasse sul suo cammino. Il viaggio finisce davanti all’Hotel Negresco, quando tre agenti replicano al fuoco dell’autista-killer. L’uomo si sposta nel sedile del passeggero, poi viene ucciso dai colpi degli agenti. Nel camion vengono trovate “una pistola automatica calibro 7.65, un caricatore, delle cartucce, una seconda pistola finta, due repliche fittizie di fucili d’assalto, un kalashnikov e un M16, un telefono cellulare, una granata e diversi documenti”.

L’uomo aggredito dal killer con una mazza da baseball

 
Mohamed Lahouaiej Bouhlel, l’autore della strage di Nizza, nel marzo scorso era stato condannato a sei mesi per violenza volontaria. E su Facebook, all’indomani dall’attentato, l’uomo che aveva subito l’aggressione esprime tutta la sua indignazione. “Il terrorista autore degli attentati di Nizza è colui che mi ha aggredito a colpi di mazza da baseball…doveva fare 6 mesi di prigione….dov’è la giustizia?”, scrive Jean-Baptiste Ximenes, l’uomo che subì l’aggressione. Aggressione che viene ricostruita da Le Figaro. Ximenes, in gennaio, aveva chiesto a Bouhlel di spostare il suo veicolo ma l’attentatore, in tutta risposta, lo aveva aggredito. Per l’episodio Bouhlel era stato condannato a 6 mesi con la condizionale.

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