L’indagine per riciclaggio sui soldi della Lega e la pista del Lussemburgo

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-07-10

Gli ispettori di Bankitalia a caccia di dieci milioni di euro. Un’indagine che si va a intrecciare con quella per riciclaggio aperta a Genova dall’esposto presentato dall’ex revisore contabile

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Dieci milioni di euro. Gli ispettori dell’Uif – letteralmente l’Unità di informazione finanziaria – detective altamente specializzati nel contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo internazionale da oggi scendono in campo a fianco della Procura per indagare sul presunto trasferimento illecito all’estero di parte dei 49 milioni di euro della truffa Bossi-Belsito.

La caccia ai soldi della Lega in Lussemburgo

La discesa in campo di Bankitalia serve a indagare su dieci milioni di euro trasferiti in un fondo fiduciario in Lussemburgo che secondo gli inquirenti potrebbero costituire una traccia significativa dei soldi della Lega scomparsi. Per farlo dovranno studiare l’archivio bancario sequestrato a metà giugno nella sede centrale della banca Sparkasse di Bolzano. «L’ultimo movimento di denaro riconducibile alla Lega – spiega alla Stampa oggi una qualificata fonte investigativa – risale a due anni fa. Quando i conti del partito vennero poi chiusi». Da allora tecnicamente Lega e Sparkasse non avrebbero più dovuto effettuare operazioni bancarie insieme. Dall’analisi dei flussi si cercherà di capire se quello che sostiene la dirigenza della banca («Quei soldi sono frutto di nostri investimenti e non hanno nulla che vedere con il partito», è stato più volte ribadito) corrisponda alla realtà oppure no.

La carta che accusa Salvini e Maroni (La Repubblica, 4 luglio 2018)

Sotto la lente c’è il trasferimento di dieci milioni di euro e il rientro successivo di tre milioni, operazione che ha fatto scattare l’alert di Bankitalia mettendo all’attenzione degli investigatori l’intera operazione. Che si va a intrecciare con l’indagine per riciclaggio aperta a Genova dall’esposto presentato dall’ex revisore contabile Stefano Aldovisi. Quest’ultimo, che si era visto aggredire il suo patrimonio personale nell’ambito dell’affaire rimborsi elettorali, aveva evidenziato ai magistrati come La Lega di fatto avesse ben più dei tre milioni di euro trovati sui conti.

La Lega e l’indagine per riciclaggio

Spiega oggi Repubblica che il 13 aprile la Procura ha spedito a Bolzano le Fiamme Gialle per perquisire Sparkasse e trovare prove su quel “transito” verso il fondo di investimento Phaurus Management. Anche se Gerhard Brandstaetter, presidente della banca, afferma che quei movimenti con la Lega non c’entrano nulla.  Sotto la lente ci sono venti società satelliti, ma non solo:

Era stato lo stesso revisore ad evidenziare la presenza di società, onlus e associazioni «satelliti» riconducibili al Carroccio al centro di movimenti quantomeno da approfondire. E ora nel mirino dei pm genovesi che, oltre ad indagare per il riciclaggio stanno anche cercando di recuperare i fondi elettorali truffa per quasi 50 milioni di euro, sono finite una ventina di società della «galassia Lega». Si dovrà capire in pratica se abbiano ottenuto soldi dal partito o per il partito e se siano o meno soggetti autonomi.

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Il decreto di sequestro del Tribunale di Genova

Una di queste, la Onlus Più Voci, era finita nel mirino dei pubblici ministeri romani che indagavano sul sistema Parnasi per una serie di finanziamenti intorno ai duecentocinquantamila euro. Il 16 luglio intanto il tribunale del Riesame si deve pronunciare sul sequestro dei conti delle sedi territoriali del partito.

Leggi sull’argomento: Perché la Lega deve restituire 49 milioni di euro (spiegato facile, per l’ultima volta)

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