L'effetto della Legge di Stabilità 2016 sulle tasche degli italiani

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-10-18

Un bonus alle famiglie di 230 euro l’anno. Vantaggi maggiori per Partite Iva e professionisti

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Un bonus alle famiglie di 200-300 euro l’anno. Con un effetto maggiore per chi viveva in case di lusso che oggi non pagano più l’Imu o la Tasi. L’effetto della Legge di Stabilità è stato sintetizzato ieri nei calcoli e nelle infografiche della CGIA di Mestre pubblicati da Repubblica in un articolo a firma di Valentina Conte. Per le famiglie che non navigano nell’oro e vivono di stipendi e pensioni nella media, in case di proprietà dignitose, i risparmi si aggirano tra 20 e 30 euro al mese. Se invece si considerano le partite Iva e i professionisti, il discorso cambia e il beneficio può salire oltre 100 e 200 euro mensili. A fare da padrona, nel listino del taglio delle tasse per le famiglie è ovviamente l’abolizione della Tasi (e pure dell’Imu per le magioni di lusso). Il piatto forte per le imprese è invece il super-ammortamento sui nuovi macchinari e il guadagno potenziale veleggia attorno ai mille euro annui, poco più di 80 euro al mese.
quanto vale la manovra 1
Nel dettaglio, come vediamo dalle infografiche, la famiglia ideal-tipo composta da un pensionato con 12mila euro di euro lordo e modesta casa di proprietà avrà a disposizione 217 euro all’anno, pari a circa 18 euro al mese. Un lavoratore del pubblico impiego risparmierà dalla Tasi, prenderà più soldi dal rinnovo contrattuale (7 euro al mese) e risparmierà qualcosa per il canone Rai, per un totale annuo di 337 euro.
quanto vale la manovra 2
Una partita IVA in regime dei minimi con reddito forfettario pari a tredicimila euro avrà un beneficio annuo importante dei contributi previdenziale e un risparmio totale pari a 1400 euro l’anno; tutta un’altra vita per il libero professionista con reddito lordo di 140mila euro e villa di proprietà, che porterà a casa 2851 euro l’anno, 235 euro in più al mese.
 

L’effetto della Legge di Stabilità 2016 sulle tasche degli italiani

L’Italia chiede alla Ue per il 2016 un ulteriore 0,1% di flessibilità rispetto agli obiettivi di medio termine (Mto) “sulla base delle riforme strutturali realizzate, come la legge sulla bancarotta e quella sul trattamento fiscale dei prestiti bancari in sofferenza. L’obiettivo e’ quello di rafforzare la crescita a medio termine”. Lo scrive il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nella lettera di presentazione inviata al Commissario Ue Moscovici, che allega il ddl stabilita’. Padoan sottolinea anche “l’importante riforma istituzionale appena approvata dal Senato”. Naturalmente l’Italia usera’ la flessibilita’ gia’ prevista dalla Ue per le riforme strutturali e per gli investimenti. L’Italia chiede anche l’attenzione della Ue su come “la crisi dei rifugiati” possa incidere sulla spesa pubblica e quindi sul patto di stabilita’ e Crescita. Padoan si dice pronto a fornire “ulteriori informazioni e dettagli aggiuntivi” sulle risorse finanziarie necessarie per far fronte allo “straordinario” afflusso di migranti sul territorio italiano. Oltre alla lettera, Padoan ha inviato a Moscovici il Documento Programmatico di Bilancio 2016, il comunicato del Consiglio dei Ministri del 15 ottobre scorso, che ha approvato il ddl di stabilita‘ 2016, il bilancio di previsione per l’anno finanziario 2016 e il bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018. Nel documento programmatico di bilancio 2016, inviato alla Ue, le cifre fondamanetali prevedono un rapporto deficit/pil del 2,6% nel 2015 e del 2,2% nel 2016 (nel 2014 era al 3%). Un rapporto debito/pil del 132,8% nel 2015 che potrebbe scendere nel 2016 in una forchetta tra il 130,9% e il 132,6% (nel 2014 era al 132,1%). E’ prevista una crescita del pil dello 0,9% nel 2015 e dell’1,6% nel 2016.

Leggi sull’argomento: La legge di stabilità e il governo in cerca di consenso

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