Le teorie del complotto sullo scandalo Volkswagen

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-09-28

È stata la Apple, no è stata la Toyota. E invece no, sono stati gli USA che non vogliono un’Europa troppo ricca!1 E Beppe Grillo per scherzo cita persino le scie chimiche

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Cosa c’è dietro lo scandalo che rischia di travolgere la Volkswagen? Nessuno di quelli che parlano dei retroscena, ovviamente, lo sa. Ma sono in molti a lanciarsi in ipotesi fantasiose, magari dopo aver fatto una chiacchierata con quel gran genio del loro amico con le mani sporche d’olio che ci capisce molto meglio e che magari alla Volkswagen pulirebbe il filtro (antiparticolato) soffiandoci un po’. E allora ecco che tutti quelli che fino a ieri pensavano e scrivevano il peggio possibile sui nostri vicini europei devono mettere da parte la loro schadenfreude nei confronti dei tedeschi per dimostrarci che in realtà le vittime sono loro.
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Luca Telese e la Apple

Cominciamo subito con uno dei pezzi grossi del giornalismo italico: Luca Telese, l’uomo che non sa scrivere Volkswagen, che ci spiega che in realtà la manovra del Governo USA è frutto di una guerra tra case automobilistiche che vede contrapporsi la Casa di Wolfsburg e la Apple. OH WAIT. La Apple produce automobili? Ovviamente no, ma è bastato che qualche tempo fa si parlasse dell’iCar, che non è nemmeno un prototipo ma semplicemente un’idea, perché il nostro segugio si lanciasse sulla pista sulle tracce del “Lupo”. Non è chiaro perché Telese abbia rinunciato alla pista della Google Car, l’auto in grado di guidarsi da sola, forse Telese è un’endorser dei prodotti della Mela? Oppure fa parte del complotto? Tutto è possibile. L’importante è, come fa notare Tom’s Hardware, mettere in scena l’ennesima lotta tra la terribile tecnologia digitale figlia di Matrix e che ci porterà a vivere in un mondo governato dai robot e l’industria automobilistica “tradizionale” figlia del lavoro degli operai dove ora le catene di produzione sono governate dai ritmi infallibili dei robot.
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Gli USA hanno paura di una Germania e di un’Europa forti

Obama e il Governo USA hanno paura che la Germania estenda la sua egemonia anche al di là dell’Atlantico, cosa c’è di meglio che inventare uno scandalo ad hoc per gettare del fango sui tedeschi e difendere l’industria nazionale statunitense. Ipotesi interessante, ma allora perché a Marchionne è andato tutto bene quando ha creato FCA? Forse che noi italiani siamo più simpatici e sembriamo più innocui rispetto a rigidi teutonici? Attenzione perché Affaritaliani ci vede in realtà un attacco diretto contro tutta l’industria motoristica del Vecchio Continente. Gli USA non vogliono i diesel europei e faranno di tutto per impedire alle aziende europee di sbarcare in massa sul territorio americano.
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Timing “troppo perfetto”

Gli esperti hanno anche analizzato il momento in cui è uscita la rivelazione che ha scoperchiato la marmitta dello scandalo Volkswagen. Inquietanti coincidenze sono state trovate tra una dichiarazione della Merkel e l’annuncio dell’EPA. La Cancelliera tedesca aveva detto qualche giorno prima, parlando proprio ai vertici delle case automobilistiche tedesche che «il settore è il principale motore dell’economia tedesca e contribuisce alla crescita dell’occupazione. Grazie all’industria dell’auto, abbiamo una crescita buona e stabile in Germania». Insomma proprio quando la Merkel ha detto che le cose stavano andando bene grazie alla vendita di automobili e che probabilmente le cause automobilistiche avrebbero potuto fare molto per dare lavoro ai migranti che la Germania ha deciso di accogliere in queste ultime settimane che l’EPA annuncia una maxi-multa da 18 miliardi di euro. Senza contare che potrebbe esserci lo zampino della rivale della Volkswagen in USA. La Toyota, secondo qualcuno, potrebbe essere dietro all’attacco alla VW. In fondo entrambe le case automobilistiche sono impegnate in una lotta “senza quartiere” per la conquista del mercato statunitense. La Toyota però aveva puntato tutto sulle auto ibride a benzina, mentre i tedeschi sul diesel. E guardacaso l’EPA trova delle irregolarità proprio sulle motorizzazioni diesel. Coincidenze?

Beppe Grillo e le scie chimiche

Per una volta Beppe Grillo riesce a prendere per il culo i giornalisti che lo assediavano per sapere la sua teoria sullo scandalo VW. Il leader del Movimento 5 Stelle ha trollato tutti dicendo di aver scoperto che «la causa delle scie chimiche sono gli aerei con i motori Volkswagen». Chissà se Beppe si è accorto che non stava trollando solo Rosario Marcianò ma anche molti pentastellati eletti in Parlamento.

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