Le norme per gli ex obbligazionisti delle quattro banche stasera in CDM

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-02-10

La misura inserita nel provvedimento, a quanto si apprende, definisce i criteri per i rimborsi degli obbligazionisti anticipando e quindi abrogando il Dpcm già previsto dalla legge di stabilità

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Nel decreto sulle banche che il Consiglio dei ministri esaminerà stasera troveranno spazio anche le norme in favore dei risparmiatori vittime dei quattro istituti interessati dalla procedura di risoluzione: Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti. La misura inserita nel provvedimento, a quanto si apprende, definisce i criteri per i rimborsi degli obbligazionisti anticipando e quindi abrogando il Dpcm già previsto dalla legge di stabilità. Il decreto sarà un vero e proprio articolato omnibus e conterrà anche il meccanismo sulla garanzia pubblica per le sofferenze, la revisione delle procedure concorsuali e la riforma delle Bcc.

Le norme per gli ex obbligazionisti delle quattro banche stasera in CDM

Spiega oggi il Messaggero che nelle intenzioni del governo la procedura che si seguirà sarà di tipo concorsuale. Prima si decideranno le ammissioni ai rimborsi. Solo in un secondo momento il quantum del risarcimento. Ad essere ammessi saranno coloro che non hanno ottenuto «un’adeguata informativa» dalle banche. Solo una volta conclusa questa fase saranno decisi eventuali tetti ai ristori. L’ammontare potenziale degli aventi diritto è di 330 milioni, mentre il fondo ha a disposizione 100 milioni. Se questa cifra sarà superata, si andrà ad un riparto, dando la priorità alle situazioni più precarie. E ancora:

Il consiglio dei ministri di oggi dovrebbe poi approvare senza particolari problemi sia la riforma del credito cooperativo, ossia le cosiddette Bcc, sia le nuove norme per il recupero dei prestiti nell’ambito delle procedure fallimentari, oltre a quelle sulla garanzia delle sofferenze in pancia agli istituti di credito. Per queste, nelle ultime ore, si è fatta avanti l’ipotesi di arrivare ad una sorta di «condivisione» delle sofferenze, in modo da utilizzare pochi enti di cartolarizzazione se non al limite uno solo. Mettere insieme i crediti insoluti, almeno nell’analisi del governo, potrebbe essere un primo passaggio per favorire ulteriori aggregazioni anche al di fuori del mondo delle Banche Popolari e di quelle di credito cooperativo. Molti dei tasselli andranno al loro posto soltanto nelle prossime ore. Non è un caso, infatti, che il consiglio dei ministri sia stato convocato alle nove di questa sera. Segno evidente che non tutti i nodi sono stati sciolti.

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Gli obbligazionisti subordinati delle quattro banche (IL Messaggero, 10 febbraio 2016)

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