Economia
L'AMA vuole l'inceneritore a Colleferro
di Mario Neri
Pubblicato il 2017-06-22
Il presidente grillino vota sì al revamping. L’azienda rischiava di perdere 11 milioni di euro di fidejussione. La fine dei lavori a marzo 2018
C’è un inceneritore nei piani dell’AMA, la municipalizzata dei rifiuti oramai da tempo a guida grillina. Durante il consiglio di amministrazione di EP Sistemi, società partecipata da AMA al 40% e proprietaria di due linee dell’inceneritore, il presidente della municipalizzata Lorenzo Bagnacani ha votato a favore del revamping, ovvero dei lavori di ammodernamento per riaccendere l’impianto. Per una questione economica: con il no, avrebbe rischiato di perdere 11 milioni di euro.
L’AMA vuole l’inceneritore a Colleferro
L’impianto è fermo da febbraio e per questo AMA manda il materiale da trattare in altre regioni. Eppure è autorizzato a bruciare 220mila tonnellate di combustibile da rifiuti in due diverse linee: una di proprietà di Lazio Ambiente (società della regione) e l’altra di EP Sistemi, che al 60% è di Lazio Ambiente e al 40% di AMA. Racconta oggi Mauro Evangelisti sul Messaggero:
A dicembre Ep Sistemi decide la ricapitalizzazione di 5,8 milioni di euro per consentire i lavori e Ama versa subito la sua parte, circa 2,8 milioni. Secondo i programmi, a novembre sarebbero finiti i lavori e l’inceneritore sarebbe stato riacceso. Solo che subito dopo esplodono i problemi nel movimento e l’allora amministratore unico dell’Ama, Antonella Giglio, anch’ella di nomina M5S, è costretta a frenare, benché i 2,8 milioni di euro siano già stati stanziati.
Fa sapere a Ep Sistemi che il revamping non si può fare. Se non si fosse opposta, gli fanno capire i pentastellati, sarebbe stata rimossa. Poi, però, con la nomina di un nuovo cda Antonella Giglio viene ugualmente mandata a casa, probabilmente perché considerata troppo vicina all’ex assessore all’Ambiente, Paola Muraro. Il nuovo presidente è Lorenzo Bagnacani. Lunedì ha partecipato all’assemblea di Ep Sistemi e ha cambiato la linea dell’Ama,votando a favore del revamping.
Insomma, di fronte al rischio di perdere gli 11 milioni di euro di fidejussione con le banche l’AMA ha deciso di dare l’OK al revamping anche perché nel Lazio c’è un’unica alternativa, quello di San Vittore in provincia di Frosinone. La fine dei lavori ora è prevista per il marzo 2018. Fino ad allora i cittadini romani dovranno pagare impianti e trasporto dei rifiuti fuori regione.
Edit: Il presidente della Commissione Ambiente di Roma Capitale Daniele Diaco precisa in una nota:
“Nei programmi di Roma Capitale, che punta al superamento dell’incenerimento e dello smaltimento in discarica, è prevista la chiusura dell’impianto di Colleferro alla fine dell’autorizzazione stessa che scadrà tra 10 anni. Roma Capitale proseguirà nella politica di superamento delle soluzioni tradizionali di smaltimento dei rifiuti mediante incenerimento”. “L’impianto d’incenerimento di Colleferro, è gestito dalla società EP Sistemi (al 60% di proprietà della Regione Lazio e al 40% da Ama Spa). La ricapitalizzazione della società Ep Sistemi è stata decisa in data 12 dicembre 2016 dall’allora assessore Paola Muraro e dall’allora amministratore unico di Ama Antonella Giglio. Nel gennaio 2017 tale scelta fu formalmente contestata dall’assessore Pinuccia Montanari, insediatasi in data 23 dicembre 2016 – aggiunge – La scelta di ricapitalizzazione di EP Sistemi con il ‘revamping’ dell’impianto già esistente, se oggi non venisse ottemperata da parte dell’azionista di minoranza Ama Spa, comporterebbe un’esposizione finanziaria di circa 15 milioni di euro e relative perdite, con gravissimi rischi di essere esposti ad azioni risarcitorie da parte della Corte dei Conti. In questa fase transitoria, prevista in tutti i piani Rifiuti Zero che sono pluriennali, l’utilizzo dell’impianto di Colleferro sarà a scalare. Le quantità da smaltire caleranno di anno in anno, contestualmente alla diminuzione della produzione dei rifiuti e all’avanzare delle raccolte differenziate di qualità previste nel piano di gestione dei Materiali Post Consumo di Roma Capitale approvato nel marzo scorso