#laBiciNonSiTocca: la protesta contro il bollo sulle biciclette

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-11-30

Un emendamento del Senatore PD Marco Filippi alla riforma del Codice della Strada scatena la polemica su Twitter. Fondata su un equivoco e su una proposta evidentemente scritta male

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Non c’è nulla di più odioso che una nuova tassa, soprattutto non c’è nulla di più inutile di una tassa sul possesso della bicicletta. Eppure a quanto pare è proprio quello che ha proposto il Senatore PD Marco Filippi che ha presentato un emendamento al DDL per la riforma del codice della strada, una riforma attesa da anni che dovrebbe essere approvata nel 2016. Filippi, accusano da più parti, con la sua proposta di modifica vorrebbe di fatto introdurre il concetto di targa per le biciclette e quello di bollo sul possesso di mezzi a pedali.
 

 Aiuto è arrivata la tassa sulle bici!1

Il disegno di legge in questione è il 1638, già approvato in prima lettura alla Camera il nove ottobre 2014. Nel testo già si legge che tra i principi e i criteri direttivi c’è l’individuazione di una modalità per identificare biciclette e altri veicoli a pedali.

la definizione, nella classificazione dei veicoli, della bicicletta e di veicoli a pedali adibiti al trasporto, pubblico e privato, di merci e di persone, nonché l’individuazione dei criteri e delle modalità per l’identificazione delle biciclette, attraverso l’apposizione facoltativa di un numero identificativo del telaio e l’annotazione dello stesso nel sistema informativo del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali e il personale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

L’emendamento di Filippi aggiunte un’ulteriore definizione

la definizione, nella classificazione dei veicoli, senza oneri a carico dello Stato e attraverso un’idonea tariffa per i proprietari: 1) delle motoslitte, disciplinandone le caratteristiche costruttive e funzionali, nonché la circolazione con un apposito contrassegno identificativo, documenti di circolazione e di guida e l’assicurazione per la responsabilità civile verso terzi; 2) delle biciclette e dei veicoli a pedali adibiti al trasporto, pubblico e privato, di merci e di persone, individuando criteri e modalità d’identificazione delle biciclette stesse nel sistema informativo del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale».

Secondo molti quell’idonea tariffa per i proprietari delle biciclette altro non sarebbe che il bollo mentre la modalità di identificazione delle biciclette stesse dovrebbe essere la targa. Ma questa potrebbe benissimo essere la marchiatura del telaio che molti comuni fanno gratuitamente per prevenire i furti di biciclette. Più complesso il discorso dell’idonea tariffa. Di cosa si tratta? Secondo quanto spiegato dallo stesso Filippi su Twitter si tratterebbe di una tassa che chi usa la bicicletta per un’attività commerciale (trasporto di merci o di persone) dovrebbe pagare. filippi emendamento bollo bici labicinonsitocca - 2 In un modo non molto politically correct il Senatore Dem precisa in un successivo tweet che a dover pagare “il bollo” saranno coloro che utilizzano la bici per trasportare turisti (ad esempio i risciò) e che quindi forniscono un servizio di trasporto delle persone, oppure quelli che fanno consegne a domicilio con la bici. Se sulla prima il Senatore può anche avere ragione, in fondo tutti quelli che trasportano persone dovrebbero quantomeno essere assicurati, sulla seconda c’è qualche dubbio, il Codice della Strada già consente di poter trasportare carichi con la propria bicicletta, purché non sporgano oltre i limiti stabiliti. Prendiamo ad esempio chi fa consegne a domicilio utilizzando lo scooter (per comodità diciamo che è un’attività equivalente a quella di consegnare le pizze in bici), la tassa che il proprietario dello scooter paga non è sulla possibilità di effettuare il trasporto delle merci ma sul possesso del motorino che non è necessariamente adibito unicamente al trasporto delle merci (c’è chi – correttamente – monta il bauletto per le pizze solo quando è “in turno”). L’importante è che sia lo scooter che il bauletto siano omologati. filippi emendamento bollo bici labicinonsitocca - 3 Rispondendo ad altri utenti Filippi spiega che è una questione di regolarizzazione delle attività commerciali, e di maggiore sicurezza. Due cose su cui tutti possono essere d’accordo in linea di principio, ma il modo in cui è scritto l’emendamento potrebbe far pensare che si tratti di tutte le biciclette quando in realtà il riferimento alle bici è probabilmente quello relativo alle Cargo Bike usate a fini commerciali (non quelle usate dalle mamme per portare i bambini a scuola). Poi io preferirei che chi trasporta bambini (o persone) in questo modo per strada fosse assicurato (a quello servirebbe la targa), ma se il mezzo è omologato e il conducente è idoneo (non esiste una patente per circolare in bicicletta e quindi ci si affida alla speranza che il guidatore conosca il C.d.S.) allora può circolare

  Riferimento che come ho spiegato sopra è problematico (ma non impossibile da risolvere) soprattutto in relazione alla controparte a motore del servizio di trasporto merci offerto dalle bici. filippi emendamento bollo bici labicinonsitocca - 4
Forse andrebbe precisato meglio il senso di quel “biciclette e veicoli a pedali adibiti al trasporto, pubblico e privato, di merci e di persone” in modo da rendere più comprensibile la norma e più semplice il lavoro delle Forze dell’Ordine.

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