La storia della leonessa smembrata in pubblico nello zoo danese

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-10-12

Coloro che scoprono ora che i leoni degli zoo “dentro” non sono fatti del materiale con cui fanno i peluche e che non capiscono come funziona un giardino zoologico forse dovrebbero assistere alla lezione dello Zoo di Odense

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La notizia perfetta da dare in pasto agli animalisti indignati. Lo Zoo di Odense (in Danimarca) ucciderà una leonessa e mostrerà al pubblico lo “spettacolo” della dissezione del cadavere dell’animale. Questo è quello che si capisce dal titolo del pezzo dell’Huffington Post, che ci annuncia che il leone verrà ucciso perché allo Zoo danese “non c’è più posto”. Ma come spesso accade la verità è leggermente diversa da quella raccontata dai giornali.
huffington post leonessa danimarca

Perché la leonessa è stata abbattuta?

Lo Zoo di Odense non è nuovo ad iniziative del genere, un anno fa aveva suscitato molte polemiche la decisione della Direzione della struttura di consentire al pubblico di assistere alla dissezione della giraffa Marius. Dissezione che aveva motivazioni didattiche e non era dettata dall’esigenza di fornire al pubblico uno spettacolo “estremo”. Nel titolo qui sopra ci sono parecchie cose che non vanno, a partire dal sesso dell’animale – che era un femmina – e dal fatto che la leonessa non sarà uccisa per l’occasione ma è stata abbattuta a Febbraio. Nel pezzo poi si legge che l’esemplare di leone sarebbe stato ucciso perché “troppo violento”. Un’altra inesattezza (e siamo a tre). Quello che è vero è che il corpo dell’animale sarà dissezionato in pubblico fra tre giorni, il 15 ottobre. Ma perché la leonessa è stata uccisa? A spiegarlo è lo stesso Zoo sul suo sito. Per chi ancora non si fosse accorto che gli Zoo non sono l’ambiente naturale degli animali con i quali vengono popolati potrà sembrare una novità, ma gli animali degli zoo non sono liberi. Questo semplice fatto, abbastanza evidente di per sé grazie alla presenza di sbarre e fossati, significa che la vita degli animali è strettamente regolamentata anche dal punto di vista riproduttivo. Gli zoo (e quello di Odense non fa eccezione) partecipano a programmi internazionali per evitare fenomeni di accoppiamenti tra consanguinei che porterebbero ad un impoverimento del pool genetico della specie. Inoltre il fatto che le risorse siano limitate non consente alle strutture di mantenere oltre un certo numero di animali, oltre una certa soglia sarebbe difficile garantire lo spazio necessario e il benessere degli altri animali. È insomma una questione di equilibrio: genetico e dell’ecosistema del giardino zoologico. Questi sono stati i due “problemi” che hanno portato alla decisione di abbattere la leonessa di Odense. A quanto pare non è stato possibile trasferire l’animale in un’altra struttura della rete di cui fa parte lo Zoo di Odense e quindi è stata presa la decisione di porre fine alla vita dell’animale. Questo è successo nove mesi fa.

Zoological gardens have a certain capacity and it is better to reserve space to promote the breeding of animals that can help ensure the species rather than to reserve the space for an individual which is the result of in-breeding. This may sound harsh but these are the conditions we are able to offer. If we start accommodating more animals than the enclosures are built for, the health of all the animals suffers and that is not the way to go.

Si sarebbe potuto trasferire l’animale nel suo ambiente naturale, dicono alcuni. Dimenticando però che la leonessa era nata e cresciuta in cattività, dove ad esempio gli umani ti portano il cibo e provvedono alle tue necessità. L’esemplare non sarebbe stato in grado di sopravvivere in natura perché non aveva mai avuto la necessità, ad esempio, di imparare a cacciare. Per non parlare del fatto che non faceva parte di alcun branco. Una femmina di leone infatti generalmente cresce e rimane sempre all’interno del branco nel quale è nata, assieme alle sue parenti femmine. Ricordiamo anche che “per la Natura” un animale che non si può riprodurre e che non sa cacciare è un animale “inutile”.

One question that shows up in the debate is why zoological gardens do not simply transfer surplus animals back to the wild. Wild animals practice their hunting skills from a very young age, whereas zoo animals do not acquire the skills necessary to kill a prey and for that reason they will not be able to fend for themselves in the wild. With respect to lions, the biggest current problem in the wild is that their natural habitat is becoming smaller and smaller.

Henover de seneste dage har vi fået rigtige mange mails, telefonopkald, personlige beskeder og opslag her på FB omkring…
Posted by Odense Zoo on Sunday, 11 October 2015

Perché mostrare la dissezione dei cadaveri?

Può sembrare una decisione crudele, e senza dubbio è una decisione difficile, ma molto probabilmente i veterinari dello zoo danese sapevano che non c’erano altre alternative. Un altro aspetto della polemica (per coloro che si sono accorti che il leone è già morto da mesi) è il fatto che lo Zoo di Odense voglia mostrare al pubblico la dissezione del cadavere tirato fuori dal freezer per l’occasione. Il tutto davanti ai bambini (oddio!11). Dallo Zoo di Odense fanno sapere che sono vent’anni che fanno lezioni di anatomia animale per bambini:

A part of the lion debate deals with whether it is ok to dissect it while guests are watching. In Odense ZOO we have dissected animals on a continuous basis for the last 20 years while zoo guests were watching. We believe in giving animals a good life and a dignified death. If we, with a view to disseminating information, can teach our guests about the anatomy of a lion, for instance, by cutting it up, this is what we do. It will, however, always be the individual guest’s decision as to whether he/she wants to witness it. Our experiences tell us that children are very curious and always have a lot of good questions during the dissections we have shown.

E che il motivo della scelta è puramente didattico. I bambini a quanto pare sono molto curiosi e come sempre alla loro età fanno un sacco di domande. Del resto la lezione è facoltativa(il che significa che se non la vuoi vedere non ci vai) e i bambini entrano allo zoo accompagnati da adulti consenzienti, il che significa che non sono abbandonati a loro stessi ma che oltre ai veterinari e allo staff dello zoo ci sono anche altri adulti che si presume siano in grado di decidere cosa far vedere ai propri figli. A quanto pare le lezioni di anatomia animale sono molto gradite dai piccoli visitatori, come si può vedere ad esempio qui sotto (forse troppo poco puccioso per scatenare l’interesse dei media), che non si tirano indietro quando si tratta di toccare le parti degli animali.

In fondo se la cosa non piacesse ai bambini difficilmente lo Zoo di Odense farebbe la pazzia di ripeterla più volte all’anno. Non credete?

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