La proposta di Tsipras per la Grecia nell'euro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-06-21

Secondo la tv privata Mega, il piano prevede lo stop ai prepensionamenti a partire dal 2016, un aumento della “tassa di solidarietà” per chi guadagna di 30.000 euro l’anno e per le società con utili superiori ai 500mila euro. Inviata a Merkel, Juncker e Hollande

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Il nuovo piano di Atene offre una “soluzione definitiva” alla crisi e non si limita a “rinviare il problema”: questo si legge in una e-mail dell’ufficio di Alexis Tsipras, dopo che le misure offerte da Atene sono state presentate a Merkel, Hollande e Juncker. La proposta greca punta a “un accordo che porta benefici a tutte le parti”. Secondo la tv privata Mega, il piano prevede uno stop ai prepensionamenti a partire dal primo gennaio 2016, un aumento della “tassa di solidarietà” per le persone che guadagnano più di 30.000 euro l’anno e per le società con utili superiori ai 500mila euro.
 
LA PROPOSTA DI TSIPRAS PER LA GRECIA NELL’EURO
Inoltre il governo Tsipras metterebbe sul tavolo misure fiscali permanenti pari al 2% del Pil della Grecia e altri provvedimenti amministrativi per uno 0,5%, accogliendo le richieste dei creditori che sollecitavano misure pari al 2,5% del Pil. L’Iva verrebbe lasciata mantenuta alle attuali aliquote del 6,5%, del 13% e del 23 %, ma aumenterebbero alcune imposte sugli alimenti e sugli alberghi. Atene sarebbe anche pronta a mantenere la controversa tassa sugli immobili, l’Enfia, che si era impegnata ad abolire quest’anno. Secondo la tv di stato Ert, il nuovo pacchetto comprende una modifica alle precedenti proposte avanzate sull’Iva, un aumento dell’obiettivo di avanzo primario dell’1 per cento del Pil per quest’anno e un impegno a mettere fine ai programmi di prepensionamento. Le proposte potrebbero essere aggiustate sulla base di una telefonata che il premier Alexis Tsipras dovrebbe avere in giornata con il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Il primo ministro greco, Alexis Tsipras, si legge in una nota del governo greco, ha messo a punto un pacchetto per un “accordo di reciproci benefici” con cui cercare di convincere la Commissione europea e il cancelliere tedesco, Angela Merkel, a raggiungere una “soluzione definitiva” che risolva lo stallo tra Atene e i creditori. Le proposte saranno discusse nel vertice straordinario europeo in agenda per domani.

grecia esposizione
L’esposizione della Grecia nei confronti dei debitori

L’APPELLO DELLE OPPOSIZIONI A TSIPRAS
I partiti dell’opposizione al governo Syriza stanno inviando i loro ultimi appelli al premier Alexis Tsipras affinché scenda a un compromesso con i creditori del Paese ed eviti la Grexit. Antonis Samaras, ex premier e leader di Nea Dimokratia (ND, centro-destra), in un articolo apparso oggi sul quotidiano Kathimerini, ha ripetuto la sua proposta di raggiungere un “ampio consenso nazionale”. Ed ha di nuovo sottolineato che, se Syriza non fosse interessata, allora ND è pronta ad avviare un dialogo con altri partiti allo scopo di garantire la permanenza della Grecia nell’euro. “Le forze politiche filo-europee non possono essere negligenti o esitanti”, ha scritto Samaras il quale ha inoltre accusato Syriza di “giocare d’azzardo” e di “defraudare” il popolo greco. Da parte sua, Stavros Theodorakis, il leader del partito centrista To Potami (Il Fiume), ha ripetuto il proprio appello a convocare una riunione dei leader dei partiti dell’opposizione che, ha detto, potrebbe rafforzare la posizione di Tsipras nei negoziati con i creditori del Paese. Fofi Gennimata, neo-eletta leader del socialista Pasok, dal canto suo ha invitato Tsipras a “raggiungere rapidamente un accordo che garantire i diritti e gli interessi dei cittadini greci”, ma ha anche detto che i creditori devono mostrare “solidarietà e rispetto” per la Grecia. Diversi deputati dell’opposizione, principalmente di ND, giovedì scorso hanno partecipato ad una grande manifestazione filo-europea nel centro di Atene alla quale erano presenti oltre 10mila persone e quasi certamente faranno lo stesso questa sera per un’altra dimostrazione indetta davanti al Parlamento tramite i social network per chiedere al governo di fare un accordo con i creditori consentendo così alla Grecia di restare nell’euro.

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