Economia
«La Grecia fuori dall’euro? È possibile, anzi no»
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2015-05-29
Christine Lagarde rilascia un’intervista alla FAZ. Poi il Fondo Monetario smentisce la frase sul Grexit. Ma ormai è troppo tardi…
Christine Lagarde rompe il tabù: l’uscita della Grecia dall’euro è una possibilità. Anzi no, il Fondo Monetario Internazionale smentisce: “Ci sono stati problemi di traduzione”. Ieri un’intervista alla FAZ del direttore generale del FMI è finita al centro di un caso mediatico, i cui strascichi si vedono ancora oggi.
«LA GRECIA FUORI DALL’EURO? È POSSIBILE, ANZI NO»
Le parole della Lagarde cominciano a circolare nel tardo pomeriggio. Un’uscita della Grecia dall’Eurozona «è una possibilità». A dirlo da Dresda (Germania) nell’ambito della riunione dei ministri delle Finanze e dei banchieri centrali del G7, è Christine Lagarde. Il direttore generale del Fondo monetario internazionale ha aggiunto che un tale scenario «non sarebbe cosa da poco» ma probabilmente non significherebbe «la fine dell’euro». Le sue parole vengono riportate dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung di Francoforte. “E’ molto improbabile che raggiungiamo una soluzione nei prossimi giorni”. E la direttrice del Fmi non ne vuole sapere di accordi a metà. “Abbiamo delle regole. Abbiamo dei princìpi. Non ci sarà una verifica del programma completa solo a metà”. Una linea che contrasta decisamente con le recenti affermazioni di Atene, che ha parlato di accordo vicino. L’uscita della Grecia “non sarebbe una passeggiata di salute” ma “probabilmente non sarebbe la fine dell’euro”. La Lagarde ha poi sostanzialmente scaricato sull’Europa e sulla Bce la responsabilità sul destino della Grecia. L’istituzione monetaria “potrebbe dare un po’ di ossigeno” al Paese, e i partner valutari potrebbero decidere precauzioni per evitarne la bancarotta. Ma c’è chi si accorge che c’è qualcosa che non va: Keep Talking Greece dice che nel testo dell’intervista viene riportata una frase diversa: la Lagarde avrebbe detto “Nessuno vuole una Grexit”. E qualche ora dopo il titolo dell’articolo su FAZ cambia:
In serata arriva la smentita ufficiale del Fondo Monetario Internazionale. Il Fmi – riporta Bloomberg – smentisce le dichiarazioni di Christine Lagarde pubblicate sul quotidiano tedesco Faz. Dichiarazioni secondo cui l’uscita della Grecia dall’euro “è una possibilità”: “Le affermazioni attribuite da Faz alla Lagarde non sono accurate, sono citate in maniera non corretta”, ha detto il portavoce del Fondo, Gerry Rice. “Ci sono stati problemi con la traduzione”, ha spiegato Rice, senza però indicare con precisione quali siano le affermazioni ritenute non corrette della Lagarde.
E IN ITALIA?
Ma la smentita non sembra sortire il suo effetto. Per lo meno in Italia, dove il Corriere della Sera apre con questo titolo:
E questo testo:
Col suo altolà Lagarde avverte dunque Tsipras – che ieri si è intrattenuto per un’ora in teleconferenza con il presidente francese François Hollande e la cancelliera tedesca, Angela Merkel – di non fare balzi in avanti. Gli accordi vanno rispettati, dice segnalando che l’uscita della Grecia resta nell’arco delle «possibilità», non sarebbe «una passeggiata nel parco» ma non segnerebbe la fine della moneta unica. «Noi abbiamo regole, abbiamo principi. Non c’è spazio per un accordo approssimativo, a metà» ha aggiunto ancora Lagarde che ha mandato anche un messaggio all’Europa, perché il pressing su Atene risultasse più forte. L’uscita della Grecia dall’euro, «non è una responsabilità» del Fmi. Se gli europei volessero evitare il rischio di un fallimento della Grecia dovrebbero decidere di conseguenza.Se le premesse saranno realizzate, se l’accordo ci sarà, allora gli Stati dell’eurozona e la Bce potrebbero «dare un po’ di ossigeno» ai greci. Ma la Bce ieri nel suo Rapporto finanziario ha rilevato come in assenza di un «rapido accordo», il rischio di un contagio sui Paesi dell’area euro più vulnerabili «potrebbero realizzarsi».
Qui però a differenza della FAZ e di Keep Talking non viene riportata la smentita del Fondo Monetario Internazionale. La guerra sulla Grecia passa anche attraverso le battaglie di parole.