Economia
La grande fuga dalla Capitale
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-06-22
La CGIL valuta 11mila posti di lavoro a rischio di cui 2mila nel settore dei call center e 3-5mila dalla ristrutturazione di Alitalia. Tra le imprese che chiudono la loro sede a Roma ci sono Sky e Tg5
La Stampa riepiloga oggi i contorni della crisi della Capitale dovuta alle imprese che traslocano, tagliano o chiudono: la CGIL valuta 11mila posti di lavoro a rischio di cui 2mila nel settore dei call center e 3-5mila dalla ristrutturazione di Alitalia. Tra le imprese che chiudono la loro sede a Roma ci sono Sky e Tg5, che portano a Milano tutta o gran parte della redazione del tg, delle strutture tecniche e amministrative del polo romano, ERG ed Exxon Mobil e Sigma Tau.
«Roma purtroppo sta perdendo la propria vitalità e la propria capacità attrattiva. È una crisi di sistema molto grave», ha sancito nelle scorse settimane il presidente della Regione Nicola Zingaretti, come racconta l’articolo di Paolo Baroni. «Ci sono fatti specifici che riguardano accorpamenti, riorganizzazioni, interventi per la riduzione dei costi che non riguardano la perdita di appeal della capitale – spiega il presidente di Unindustria, Filippo Tortoriello -. Dopodiché è innegabile, anche dal punto di vista psicologico, che essere perennemente in emergenza per colpa dei rifiuti o nel campo della mobilità non aiuta». Così come non aiuta «la situazione disastrata delle infrastrutture, che scoraggia i tanti manager delle multinazionali a trasferirsi qui nonostante riconoscano alla capitale un gran fascino. Per non dire poi delle nostre croniche lentezze nel campo della giustizia e della burocrazia».