La Germania taglia gli aiuti sociali ai cittadini UE

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-10-12

I cittadini europei che vivono in Germania senza lavorare non avranno più diritto ad usufruire degli aiuti sociali prima di un soggiorno legale di cinque anni nel Paese: “Prevale un principio: le prestazioni sociali devono essere richieste nel Paese di origine”

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Il governo tedesco ha adottato un progetto di legge che limita l’accesso alle prestazioni sociali per gli stranieri, anche se cittadini dell’Unione europea. Berlino aveva elaborato questo progetto di legge ad aprile, sulle orme del Regno Unito, il cui primo ministro dell’epoca David Cameron, allora in campagna contro la “Brexit”, voleva ridurre gli arrivi dei migranti europei sul suolo britannico. Secondo il testo, i cittadini europei che vivono in Germania senza lavorare non avranno più diritto ad usufruire degli aiuti sociali prima di un soggiorno legale di cinque anni nel Paese. Le persone interessate potranno richiedere solo una allocazione transitoria di massimo un mese. “La regola è chiara; chi vive qui, lavora e paga dei contributi ha anche il diritto alle prestazioni del nostro sistema sociale”, ha spiegato il ministro del Lavoro tedesco Andrea Nahles dopo l’adozione del suo progetto di legge in consiglio dei ministri.

La Germania taglia gli aiuti sociali ai cittadini UE

Ma per chi “non ha ancora mai lavorato qui e dipende dai sussidi pubblici per vivere, prevale un principio: le prestazioni sociali devono essere richieste nel Paese di origine”, ha proseguito il ministro socialdemocratico. La legge attende ora il placet del Parlamento tedesco. La Germania è stata a lungo contraria ad una misura del genere, considerata da alcuni discriminatoria del principio europeo di libera circolazione. Ma ha cambiato parere quando il tribunale federale degli affari sociali a fine 2015 ha stabilito che ogni cittadino Ue, anche senza lavoro, ha il diritto per sei mesi di beneficiare degli aiuti sociali. La sentenza aveva suscitato i timori dei comuni che finanziano gli aiuti sociali e fatto temere che alimenti il cosiddetto turismo del welfare dei cittadini dell’Ue originari da Paesi con livelli di vita inferiore come Romania e Bulgaria.

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