La condanna di Denis Verdini per la Scuola Marescialli

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-03-17

L’inchiesta sulla Scuola Marescialli di Firenze nasce nel 2010 quando viene sequestrata l’area di Castello: nel 2001 la BTP di Riccardo Fusi vinse l’appalto che però quattro anni dopo le venne tolto per darlo all’Astaldi

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Il senatore Denis Verdini, leader di Ala, è stato condannato a due anni di reclusione, con pena sospesa, per concorso in corruzione nel processo sull’appalto per i lavori nella Scuola marescialli di Firenze. La VII Sezione penale del Tribunale di Roma ha accolto la richiesta di condanna formulata dal pubblico ministero. L’inchiesta sulla Scuola Marescialli di Firenze nasce nel 2010 quando viene sequestrata l’area di Castello: nel 2001 la BTP di Riccardo Fusi vinse l’appalto che però quattro anni dopo le venne tolto per darlo all’Astaldi dopo che la Baldassini Tognozzi e Pontello aveva rilevato un indice di sismica nei progetti troppo basso.

La condanna di Denis Verdini per la Scuola Marescialli

Per l’appalto tolto, secondo l’accusa, Denis Verdini aveva brigato per far avere un risarcimento economico di 250 milioni a Fusi, dopo aver fatto nominare provveditore alle opere pubbliche della Toscana Fabio De Santis, considerato insieme ad Angelo Balducci il regista dell’operazione. Verdini era accusato dalla Procura fiorentina di «attivarsi presso gli organi competenti agendo nell’ambito del suo ruolo politico-istituzionale». All’epoca Verdini disse: «La vicenda che mi veniva contestata riguardava solo ed esclusivamente la segnalazione per la nomina di Fabio De Santis a provveditore delle opere pubbliche per Toscana, Umbria e Marche». Ma nella sentenza di appello si legge che quella nomina «non si tratta di una raccomandazione decontestualizzata sul piano penale, ma che si pone come utilità per il pubblico ufficiale strumentale al consolidarsi dell’asservimento dei pubblici ufficiali, accompagnata da un crescendo di favoritismi». A febbraio la sesta sezione penale della Cassazione ha respinto i ricorsi di Angelo Balducci, ex presidente del provveditorato ai lavori pubblici, e Fabio De Santis, ex provveditore delle opere pubbliche della Toscana, condannati dalla Corte d’Appello di Roma il 28 gennaio dello scorso anno entrambi a 3 anni 8 mesi, e degli imprenditori Francesco De Vito Piscicelli (2 anni e 8 mesi), e Riccardo Fusi, ex presidente della Btp (2 anni). La condanna a carico dei quattro è per concorso in corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d’ufficio. Per la stessa vicenda è in corso al tribunale di Roma il processo al senatore Denis Verdini, anch’egli accusato di concorso in corruzione.

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