Economia
La borsa termica in spiaggia si paga
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-08-04
Succede in alcuni stabilimenti tra Puglia e Basilicata: e il motivo sarebbe la raccolta differenziata…
La protesta comincia da Marina di Pisticci, nel Materano, ma è segnalata anche in Puglia tra Castellaneta e Pulsano. I bagnanti increduli, mentre i gestori danno la colpa alla raccolta differenziata. Per questo chiedono 5 euro di sovrapprezzo per portare la borsa termica in spiaggia: “È una novità che abbiamo introdotto di recente per evitare problemi con il cibo che eventualmente un cliente porta e di cui non conosciamo l’origine e soprattutto per evitare che venga lasciata troppo immondizia in spiaggia, come accade spesso: altrimenti avremmo difficoltà serie a rispettare l’obbligo di raccolta differenziata”.
La borsa termica in spiaggia si paga
La motivazione è stata data a Repubblica da uno dei soci che gestisce la spiaggia da cui è nato il caso. Aggiungendo il sovrapprezzo si stimola il cliente a non portarsi cibo in spiaggia: in questo modo l’arenile rimane più pulito e i gestori hanno meno da faticare per la raccolta differenziata.
La borsa termica quindi può diventare a pagamento, ed è tutto regolare a quanto pare, visto che i regolamenti consentono ai gestori di applicare sovrapprezzi di questo genere. Anche se i consumatori non saranno per niente d’accordo. Anche perché se il motivo fosse la raccolta differenziata non si sarebbe potuto semplicemente vietare la borsa termica, senza guadagnarci?