Ma davvero nel 2021 bisogna sentire in tv battute omofobe come quella di Katia Ricciarelli? | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-16

Katia Ricciarelli ha subito acceso il GfVip con una bella combinazione di offese, unico modo per portare alla ribalta un format morto da 10 anni

article-post

Al Grande Fratello difficilmente in questi anni sono state impartite grandi lezioni di stile, eleganza o condotta sociale e morale. Anzi. Spesso con l’andare avanti delle stagioni abbiamo avuto sempre più “eliminazioni” dovute a condotte contrarie all’etica del programma che televoti. Lo spirito che da superficiale e caciarone è diventato supponente e borioso con la versione Vip poi, ha offerto a telespettatori annoiati sempre più margini di chiacchiericcio. L’ultima grande bomba esplosa nella casa del GfVip è l’imprecazione di Katia Ricciarelli nei confronti di Alex Belli. per la sola colorazione della camicia è riuscita a paragonarlo, con un termine omofobo, a un omosessuale. Sbagliando se possibile due volte, con ogni probabilità non consapevolmente. Perché ognuno si veste come gli pare e perché non è un problema essere omosessuali, quindi non si vede perché uno dovrebbe preoccuparsi di sembrarlo se mai fosse davvero così.

 

Poi, come se nulla fosse, ha dato delle paralitiche alle ragazze presenti all’interno del programma. Purtroppo davanti a lei c’era Manuel Bortuzzo, il nuotatore rimasto in sedia a rotelle dopo essere stato colpito da un proiettile non destinato a lui.

Ma davvero nel 2021 bisogna sentire in tv battute omofobe come quella di Catia Ricciarelli?

A rischio di apparire schiavi del politicamente corretto, sembra un po’ eccessivo che questo format di moda ad inizio millennio sia ancora una prima serata.

Ne abbiamo davvero bisogno? “The big brother is watching you”, scriveva Orwell. Solo che nella sua storia l’occhio teneva sotto controllo chi voleva sovvertire il mondo. Noi siamo condannati ad un format televisivo che raccoglie il peggio della tv trash di questi anni a cui aggiunge solitamente personaggi divenuti mediatici e poi caduti nel dimenticatoio. Il tutto condito da un lessico che è diventato ostile in Italia da quando Ruby non è più stata la nipote di Mubarak. Forse, anche la tv leggera, dovrebbe provare ad andare avanti.

Potrebbe interessarti anche