L’assurdo spettacolo degli italiani che escono di casa per “beccare” chi esce di casa o “si assembra” in luoghi pubblici

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2020-03-13

Passato lo spavento per il DPCM sul Coronavirus, fatta scorta di cibo e sigarette l’italiano si mette comodo e in mancanza di lavoro diventa subito umarell di Covid-19. Esce di casa armato di cellulare e filma tutte le code, gli assembramenti e le persone che non restano a casa

article-post

L’italiano è fatto così: non è in grado di rispettare semplici regole e indicazioni riassumibili nel concetto restate a casa e appena gli viene detto di farlo si fionda davanti al supermercato aperto 24 ore su 24 o al distributore automatico di sigarette. Passati i primi istanti di panico però l’italiano prova ad adattarsi, a modo suo.

I parchi chiusi perché non viene rispettato il divieto di assembramento

A quanto pare l’italiano – quello che deve restare a casa – non ha capito il senso del DPCM, che prevede la possibilità di uscire di casa per ragioni lavorative, di necessità (fare la spesa, ad esempio) o di salute. Il decreto – che ha sospeso tutte le competizioni sportive e vietato gli allenamenti nelle palestre – non proibisce la possibilità di praticare sport all’aperto, ad esempio nei parchi pubblici. Purché venga rispettata la distanza interpersonale di almeno un metro e si evitino gli assembramenti. In pratica questo significa che è possibile andare a correre al parco ma invece è vietato trovarsi al parco per giocare a basket o a calcetto (essendo sport di contatto la ragione è chiara) e ancora di più per fare festa con gli amici.

chiusura parchi padova assembramenti - 1
L’assessore all’Ambiente di Padova annuncia la chiusura di tutti i parchi e il divieto di frequentazione delle aree verdi

Questo concetto, all’apparenza molto semplice, non è stato compreso. Perché molte città si sono viste costrette a chiudere i parchi pubblici a causa delle segnalazioni da parte dei cittadini che avevano notato come non venisse rispettato il divieto di assembramento. Eppure non era difficile rispettare quel divieto e consentire a tutti di poter fare una passeggiata al parco. Meglio così: ora tutti staranno a casa loro, che è esattamente quello che serve. Lo stesso provvedimento è stato preso a Carpi e ad Ancona, dove sono stati chiusi anche gli accessi alle spiagge.

Gli umarell che controllano gli assembramenti

C’è poi una particolare categoria di persone: quelle che sorvegliano che gli altri rispettino la raccomandazione di non uscire di casa. Un po’ come gli umarell i vecchietti che passano le loro giornate a guardare i cantieri e a dispensare consigli su come eseguire questo o quel lavoro anche il coronavirus ha i suoi esperti da strada. Ad esempio il tizio qui sotto ha “sorpreso” un gruppo di militari del Tuscania a Livorno mentre si allenava correndo sul lungomare. Anche se la prescrizione di rispettare la distanza di un metro veniva rispettata secondo un passante che li ha filmati e insultati «il messaggio era sbagliato» perché bisognava dare l’esempio e stare a casa. Non è chiaro a quel punto cosa ci facesse fuori casa il censore dei comportamenti altrui.

Un altro tizio invece ha pensato bene di prendersela con gli agenti della Polizia Locale di Milano che – “mandati da Sala” – continuano imperterriti a fare le multe alle auto in divieto di sosta. E per di più senza mascherina. Uno scandalo signoramia. Anche se probabilmente visto che le mascherine non servono se non si lavora a contatto con pazienti affetti da Covid-19 o se non si è positivi al test e che i vigili sono in servizio la loro presenza fuori casa è perfettamente giustificata.

Meno quella dell’autore del video che non si capisce a quale titolo rimproveri dei lavoratori solo perché stanno facendo il loro lavoro (non penserete mica che il coronavirus è un’ottima scusa per infrangere le regole vero?).

Quella di guardare cosa fanno gli italiani all’aperto sembra essere diventata la nuova moda. Chi è costretto a uscire di casa non dimentica mai di fare una foto o un video da inviare a parenti e amici per documentare la situazione: persone in giro in bicicletta, gente che passeggia in spiaggia o così via.

chiusura parchi assembramenti coronavirus - 3

Ci sono anche esempi positivi: le code a distanza di sicurezza per entrare al supermercato a fare la spesa (come detto: è concesso farlo) che si sono meritate addirittura il plauso di Walter Ricciardi.

chiusura parchi assembramenti coronavirus - 2

Forse per reazione ai tanti comportamenti incoscienti cui abbiamo assistito in questi giorni ora si presta finalmente attenzione al problema. Certo, se lo si facesse ognuno da casa propria invece che uscire per strada per “documentare” i reati o presunti tali forse si dimostrerebbe di avere più senso civico. Per fortuna che c’è chi la prende con ironia. Ora a mamme e papà non saranno più recapitate lettere anonime dai vicini circa le cattive abitudini dei figli ma riguardo eventuali assembramenti sospetti in luoghi pubblici.

Leggi anche: Ma davvero l’emergenza Coronavirus finirà il 25 marzo o il 3 aprile?

Potrebbe interessarti anche