Attualità
Italia di bronzo e d’argento: l’oro per gli azzurri sembra sempre più una maledizione
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-07-27
Vito Dell’Aquila, taekwondoka classe 2000 ha portato a casa l’unico oro azzurro in mezzo a un mare di piazzmenti. E ora siamo dodicesimi nel medagliere
La delegazione azzurra fino ad ora si è disimpegnata molto più che bene. Sono dodici le medaglie portate a casa dall’inizio dei giochi di Tokyo, purtroppo tra queste solo una è arrivata dal primo gradino del podio. Un gap che ci impone in questo momento di rimanere a metà classifica del medagliere. Il metallo più pregiato lo ha conquistato solo il pugliese Vito Dell’Aquila, taekwondoka classe 2000.
#Tokyo2020 MEDAGLIA D’ORO VITO DELL’ACQUILA. UN GRANDE ITALIANO, UN GRANDE PUGLIESE.#OlimpiadeTokyo2020 pic.twitter.com/IR1RrcdRCi
— ruggiero filannino (@ruggierofilann4) July 24, 2021
Ma la scalata alla vetta del medagliere non sarà facile di questo passo. Qualcuno ad inizio manifestazione avrebbe voluto che l’Italia portasse a casa 12 ori, quattro in più di quanti non ne furono conquistati a Mosca. Poi qualcun altro si era reso conto che forse era stato detto un numero troppo alto, ed ecco che l’obiettivo è cambiato per diventare di dieci ori. Le “pretese” degli appassionati sono alte e la delegazione tricolore al momento non è riuscita a rispettarle.
Tredici medaglie, un solo oro: per l’Italia è una maledizione. Gli assenti all’appello e un movimento in crescita
Solo ieri sera l’Italia con le sue nove medaglie era collocata al nono posto della classifica generale, con quattro argenti e sei bronzi oltre alla medaglia di Vito Dell’Aquila. Un solo oro avrebbe regalato all’Italia due posizioni di più. Il medagliere infatti non calcola solo la quantità di medaglie ma anche di che medaglie si tratta. In attesa di Vanessa Ferrari e Federica Pellegrini, atlete a cui il nostro sport è da anni ormai aggrappato, fino a questo momento gli ori sono mancati in alcune delle discipline storicamente a noi più favorevoli. La scherma per esempio. Le donne non sono riuscite a dare seguito a quella che è la nostra grandissima tradizione sportiva. Anche gli uomini della pedana non hanno reso come ci si sarebbe aspettati, il mancato successo di Alessio Foconi è stata sicuramente una delle notizie più pesanti. L’argento di Daniele Garozzo rimane un successo per tutto il movimento, non è facile a distanza di cinque anni riconfermare quasi lo stesso risultato dei precedenti giochi. La soddisfazione, e questa va sottolineata, è che le medaglie sono arrivate da sport diversi. Numeri che fanno onore allo sport italiano, in crescita e capace di imporsi anche in discipline nuove o non storicamente a noi favorevoli. Per i prossimi giorni attendiamo con ansia che il primo numero del nostro medagliere cresca, e che la prima colonna lasci il primo piano pronta a puntare nuove vette.