Isernia non è più comune Coronavirus free

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-19

Ieri la provincia ha registrato due casi: un 83enne di altra regione ricoverato alla clinica Neuromed di Pozzilli da diversi mesi per terapie neuro riabilitative e un medico di Filignano

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Qualche giorno fa abbiamo parlato dello strano caso di Isernia, unico comune Coronavirus free nel senso che non si era registrato ancora nessun caso di COVID-19 e positività a SARS-COV-2. Ieri però la provincia ha registrato due casi: un 83enne di altra regione ricoverato alla clinica Neuromed di Pozzilli da diversi mesi per terapie neuro riabilitative e un medico di Filignano.

Isernia non è più comune Coronavirus free

Il dottore è risultato positivo al Covid-19, dopo i primi sintomi è stato sottoposto a tampone all’ospedale Cardarelli di Campobasso dove ora è ricoverato. Secondo quanto si è appreso, l’uomo non lavora in Molise ma in strutture sanitarie di altre regioni. “Procederemo alla ricostruzione della catena epidemiologica – scrive il sindaco del paese, Federica Cocozza, in un post – e metteremo in quarantena tutti coloro che erano entrati in contatto con la persona risultata positiva”. Poi fa un appello: “Vi chiedo la massima collaborazione che, in questo momento, significa rimanere a casa e non uscire se non in ipotesi di reale e improcrastinabile necessità”. Processato, sempre a Campobasso, anche il tampone dell’anziana di Agnone che è risultato negativo. Il bollettino dei contagi da Coronavirus in Molise, aggiornato a questa mattina, parla di 34 casi positivi. Cinque pazienti sono ricoverati nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Cardarelli di Campobasso, 9 in malattie infettive e 18 in isolamento domiciliare. Un altro paziente si trova al Neuromed di Pozzilli (Isernia). Tra i contagiati anche tre medici del 118 di Bojano (Campobasso). Intanto il Pronto soccorso dell’ospedale Veneziale, dopo le operazioni di sanificazione effettuate nelle ultime ore, è stato riaperto.

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I numeri del Coronavirus in Molise (da qui)

Intanto il direttore del reparto, Lucio Pastore, spiega su Facebook quanto accaduto. “Il paziente interessato è stato trasportato dal 118. Allettato da molti giorni, senza febbre, il collega ha ritenuto impossibile un collegamento con il Covid-19. Per questo motivo non lo ha portato a malattie infettive di Campobasso ma ad Isernia. Fatta la Tac e la saturometria abbiamo avuto il dubbio dell’errore ed abbiamo chiesto il tampone. Adesso bisogna capire – osserva – come una paziente allettato da molto tempo abbia contratto il virus, quali contatti ha avuto con ambienti esterni non riferiti né al collega del 118 né a noi. Ci dispiace non essere riusciti a intercettare questo paziente. Continueremo a lavorare ampliando anche ai pazienti del 118 le precauzioni che prendiamo per gli altri pazienti”. E un’ordinanza del sindaco di Pesche Ido De Vincenzi interdice una strada al traffico pedonale perché il primo cittadino non riesce più, con il solo ausilio della Polizia Municipale, a fronteggiare le decine di persone che, nonostante la quarantena, provenienti soprattutto da Isernia praticano attività sportive o fanno passeggiate lungo la strada che conduce a una sede distaccata dell’Unimol, creando assembramenti che potrebbero favorire la diffusione del COVID-19.

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