#iovaccino: la campagna sui social a favore delle vaccinazioni pediatriche

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-10-13

I genitori che dicono no alla disinformazione degli anti-vaccinisti hanno iniziato a fare sentire la propria voce in difesa dei vaccini. Una lotta per la salute di tutta la comunità

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Qualche giorno fa avevamo parlato della petizione on-line per chiedere al Ministro Beatrice Lorenzin il ritorno all’obbligatorietà delle vaccinazioni per coloro che iscrivono i propri figli a scuola. Alcuni genitori hanno preso coscienza dei pericoli dovuti all’aumento dei bambini che non vengono fatti vaccinare dai propri genitori. Per sostenere la petizione (che sappiamo tutti essere uno strumento inutile) e dare più forza al messaggio pro-vaccinazioni è partita anche una campagna su Facebook e Twitter per far sapere di essere dei genitori responsabili.
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I selfie delle mamme per #IOVACCINO

È improbabile che il Ministero ripristini la verifica delle vaccinazioni all’atto dell’iscrizione a scuola, in primo luogo perché verrebbe a ledere il diritto dei bambini all’istruzione (anch’essa obbligatoria) in secondo luogo poiché per farlo dovrebbe infatti ripristinare una serie di leggi che agiscano da deterrente consentendo alle autorità di sanzionare i genitori che non vaccinano i figli.
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Il quadro normativo vigente in materia di vaccinazioni pur mantenendo l’obbligatorietà di alcune vaccinazioni (ad eccezione del Veneto) è orientato a lasciare ai genitori la libertà di compiere una libera scelta responsabile, non solo nei confronti dei propri figli ma anche di quelli degli altri. Come spiega il sito del Ministero della Salute dedicato alle informazioni sui vaccini in Italia esiste una distinzione tra vaccinazioni obbligatorie e vaccinazioni “fortemente raccomandate” ma per le quali non esiste obbligo di legge:

In Italia, le vaccinazioni per l’infanzia obbligatorie per legge sono la vaccinazione antidifterica (Legge 6 giugno 1939, n° 891), la vaccinazione antipoliomielitica (Legge 4 febbraio 1966, n° 51), la vaccinazione antitetanica (Legge 5 marzo 1968, n° 292), la vaccinazione antiepatite virale B (Legge 27 maggio 1991, n° 165). Le vaccinazioni contro pertosse, morbillo, parotite, rosolia e infezioni da Haemophilus Influenza b (Hib), sono fortemente raccomandate, ma non sono state imposte per legge:
Questa distinzione non esprime una valutazione di efficacia o sicurezza in quanto sono ugualmente efficaci e sicure sia le vaccinazioni obbligatorie che quelle raccomandate.Infatti, le stesse vaccinazioni non sono ugualmente obbligatorie o raccomandate in tutte le nazioni: ad esempio, la vaccinazione anti epatite B non è obbligatoria in Francia, dove invece è obbligatoria la vaccinazione antitubercolare che in Italia è indicata solo in alcune categorie di persone.
Il ricorso all’obbligo di legge che oggi appare anacronistico, ha certamente fornito all’epoca della sua introduzione, lo strumento legale per garantire ad ogni persona, indipendentemente da censo o collocazione geografica, il diritto alla prevenzione vaccinale, in virtù del fatto che ha comportato anche la gratuità del’intervento stesso.

Ecco quindi che forse l’idea di mostrare la normalità della vita dei bambini vaccinati, che incredibilmente non sono sfigurati dai vaccini come lascerebbe immaginare la vulgata complottarda, forse può essere una campagna molto più utile che la petizione online.
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È importante infatti che i genitori che hanno scelto di vaccinare i propri figli facciano sapere agli altri genitori la normalità della condizione dei propri figli. Se la narrativa sui vaccini viene lasciata in mano solo agli anti-vaxxer sembrerà esistere solo la loro disinformazione che diventerà (come è successo fin’ora) la narrazione dominante. Ecco quindi che la campagna lanciata da Miriam Maurantonio #iovaccino no alla #disinformazione è un modo per riprendere possesso di un tema che era stato abbandonato a sé stesso e alle paranoie degli anti-vaccinisti.

TUTTI PRONTI? LANCIO QUESTO SELFIE DI SENSIBILIZZAZIONE A FAVORE DEI VACCINI – quindi carta e penna con scritto”…
Posted by Miriam Maurantonio on Monday, 12 October 2015

Non bisogna dimenticare che la battaglia sui vaccini non è una battaglia ideologica ma è una lotta per la salute di tutta la comunità, perché i vaccini hanno salvato molte vite. E senza le vaccinazioni pediatriche il nostro mondo sarebbe probabilmente molto diverso.

Max Roser via http://ourworldindata.org/
Max Roser via http://ourworldindata.org/

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