L'aborto secondo l'Istat

di Chiara Lalli

Pubblicato il 2014-12-14

Ecco i dati dell’Istat sull’interruzione volontaria della gravidanza in Italia (2012)

article-post

«Nel 2012 l’Istat ha rilevato 103.191 interruzioni volontarie della gravidanza, 6.850 in meno rispetto al 2011. L’Italia è uno dei Paesi dell’Unione europea con il più basso livello di abortività volontaria. Nel 2012, il tasso risulta pari a 7,6 aborti per 1.000 donne di età 15-49 anni (7,8 per mille nel 2011). Le differenze regionali vanno assottigliandosi nel corso del tempo: nel 2012 il valore più elevato del tasso di abortività volontaria spetta alla Liguria (10,2), quello minimo alla Provincia Autonoma di Bolzano (4,3). Nel 1982 la Puglia aveva un tasso pari a 26,0 e la Provincia Autonoma di Bolzano a 8,7. La classe di età con il tasso di abortività più elevato è quella delle 25-29enni (12,8 per mille). Per tutte le classi di età si è registrato un declino dei tassi di abortività, meno accentuato nelle classi più giovani. L’incidenza dell’aborto volontario risulta più elevata tra le donne nubili (8,1 per mille) che tra quelle coniugate (6,5 per mille)».

Tasso di abortività volontaria per 1000 donne in alcuni paesi dell’unione europea (Istat)
Tasso di abortività volontaria per 1000 donne in alcuni paesi dell’unione europea

Sono alcuni dei dati del report Istat sull’interruzione volontaria della gravidanza (2012). Il fenomeno è in costante declino: «Nel 2012 l’Istat ha rilevato 103.191 interruzioni volontarie della gravidanza (Ivg), un numero decisamente inferiore agli oltre 200mila casi dei primi anni Ottanta. Per avere un’idea più realistica del fenomeno, i casi vengono rapportati al numero di donne in età feconda (15-49 anni): il valore così ottenuto è il tasso di abortività volontaria che, nel 2012, ha assunto il valore di 7,6 per 1.000 donne di 15-49 anni residenti in Italia».
Tasso di abortività volontaria per 1000 donne di età 15-49 anni residenti in Italia (Istat 2012)
Tasso di abortività volontaria per 1000 donne di età 15-49 anni residenti in Italia

Le differenze territoriali si riducono: «Le tre regioni con il tasso più elevato
sono, nell’ordine, la Liguria (10,2 per mille), la Puglia (9,6) e l’Emilia Romagna (9,1); all’opposto, quelle dove il ricorso all’aborto volontario è più contenuto sono la Provincia Autonoma di Bolzano (4,3), il Veneto (5,8) e la Sardegna (5,9). Rispetto al 1982, il ricorso all’Ivg diminuisce in tutte le regioni, con cali più consistenti dei tassi in quelle regioni che avevano i valori più elevati all’inizio del periodo».
Tasso di abortività volontaria per 1000 donne di età 15-49 anni residenti in Italia per regione.  Anni 1980-2012
Tasso di abortività volontaria per 1000 donne di età 15-49 anni residenti in Italia per regione. Anni 1980-2012

Per quanto riguarda l’abortività ripetuta, la percentuale è il 26,6% di quelle totali. Le interruzioni volontarie di secondo ordine (cioè precedute da una sola interruzione volontaria di gravidanza) sono il 18,7%, quelle di terzo ordine il 5,3%, le altre (di ordine superiore) sono il 2,6%.

Potrebbe interessarti anche