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In quanti si può stare in auto dal 3 giugno

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-03

Chi vive sotto lo stesso tetto può disporsi come vuole e senza mascherina. Però attenzione alla residenza, perché salvo figli e coniugi gli altri rischiano lo stesso la multa se non risultano conviventi. In moto o scooter si può viaggiare in due se si è conviventi

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Non più in auto solo per spostarsi in città o al massimo per la gita fuori porta. La Stampa ricorda che con la riapertura dei confini tra le regioni da oggi 3 giugno si torna a viaggiare ma non più come prima, perché vale sempre la regola di un metro di distanza.

Quindi, salvo avere un Suv, sulle auto di dimensioni normali si viaggia solo in due, con il passeggero che dovrà indossare la mascherina oppure occupare il sedile posteriore in posizione opposta rispetto a quello del guidatore. Chi vive sotto lo stesso tetto può invece disporsi come vuole e senza mascherina. Però attenzione alla residenza, perché salvo figli e coniugi gli altri rischiano lo stesso la multa se non risultano conviventi. In moto o scooter si può viaggiare in due se si è conviventi, se no occorre la mascherina. A meno che non si indossi il casco integrale.

In più va ricordato che la mascherina è un obbligo sempre in alcune regioni, ovunque nei luoghi chiusi aperti al pubblico e sui mezzi pubblici. Il distanziamento (un metro, due se si fa sport) resta obbligatorio per i non conviventi. In moto non si può portare un passeggero non convivente. Treni e altri mezzi di trasporto continueranno ad avere capienza ridotta, con posti a scacchiera. Trenitalia ha annunciato un aumento dei convogli in circolazione: da oggi 80 Frecce (6 in più di quelle annunciate fino a lunedì), 48 Intercity e 4653 corse regionali attraverseranno l’Italia. Resta anche in vigore il divieto di circolazione per chi è in quarantena e per chi abbia la temperatura corporea superiore ai 37,5°. Per questo all’ingresso di molti locali potrà essere usato il termoscanner.

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Alcune regioni del Sud si sono attrezzate per avere qualche filtro in più soprattutto nei confronti di chi arriva da Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto: in Sardegna il governatore Christian Solinas ha ideato un sistema di controlli che unisce questionari all’arrivo e tracciabilità degli spostamenti. La Sicilia dal 5 giugno potrà contare su una sua app («Sicilia Sicura») che potrà essere scaricata da chi arriva nell’isola. In Puglia si punta sulla responsabilità di chi arriva, che deve «autosegnalarsi». E il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha annunciato: niente ingresso in regione per chi ha più di 37,5°. Quanto ai viaggi all’estero, malgrado da oggi sia formalmente liberalizzata la circolazione nell’area Schengen, molti Paesi continuano a limitare l’arrivo di italiani. Possiamo recarci solo in Francia (con autocertificazione), Svezia, Serbia, Albania e Croazia (con prenotazione in un hotel). Dal 15 giugno altri Paesi potrebbero riaprirci le porte.

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