Il sesso nei bagni di Termini con ragazzini e ragazzine Rom

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-05-21

Nel corso dell’attività, nei mesi scorsi, sono stati già arrestati in flagranza un cinquantanovenne ed un settantanovenne, colti nella consumazione dei rapporti sessuali con i minori

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La Polizia di Stato ha eseguito a Roma, Rieti, Viterbo e Napoli alcuni arresti nei confronti di soggetti ritenuti responsabili del reato di prostituzione minorile. Le indagini, iniziate da circa un anno dal Compartimento Polizia Ferroviaria per il Lazio anche con attività di intercettazione, osservazione e di videoriprese nonché di numerose audizioni protette, hanno permesso di accertare che la stazione Termini costituiva abituale punto d’incontro ed adescamento dei minori dediti alla prostituzione e hanno portato, al momento, all’arresto di sette  soggetti, di cui uno condotto in carcere e sei  ai domiciliari. Pur non costituendo un sodalizio, i soggetti usavano avvicinarsi all’area delle scale mobili dove attendevano l’arrivo dei minori di origine rom, sia di sesso maschile che femminile, contattandoli di persona o telefonicamente.
 
IL SESSO NEI BAGNI DI TERMINI CON RAGAZZINI E RAGAZZINE ROM
I rapporti sessuali venivano consumati in strutture ricettive vicine, nelle abitazioni degli indagati, in parchi cittadini, bagni pubblici o a bordo di alcuni treni in sosta lunga. I compensi variavano dai 10 ai 50 euro a prestazione. Tra gli indagati alcuni residenti nella Capitale e nell’hinterland, altri nelle province di Rieti e Viterbo. Nel corso dell’attività, nei mesi scorsi, sono stati già arrestati in flagranza un cinquantanovenne ed un settantanovenne, colti nella consumazione dei rapporti sessuali con i minori. Durante l’operazione sono state eseguite perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di tutti i soggetti indagati. Sono in corso attività investigative finalizzate ad identificare ulteriori soggetti. Sono 17 gli indagati totali dell’operazione che è stata chiamata ‘Meeting Point’, dal punto d’incontro fra gli uomini e i minori, di origine rom, sul lato destro della stazione, nei pressi di via Giolitti. Il sistema funzionava tramite passaparola”. I minori vittime del sistema sono stati affidati ai servizi sociali ma nel tempo, secondo quanto si è appreso, si sono allontanati da tali strutture.
 
 
L’OPERAZIONE MEETING POINT
”Finora abbiamo eseguito sette ordinanze di custodia cautelare su otto, visto che una persona risulta irreperibile. Una custodia cautelare in carcere e le altre ai domiciliari. Cinque persone sono state arrestate a Roma, una a Rieti e un’altra a Pavia”. Emanuele Fattori, dirigente del settore operativo della polizia ferroviaria di Roma Termini, fa il punto sul maxi blitz scattato oggi contro la prostituzione minorile. Nove in tutto le ordinanze di custodia cautelare emesse ma nel frattempo una persona, che aveva più di ottant’anni, è deceduta. La stazione Termini era utilizzata come punto strategico da parte di uomini di 35-40 anni, ma ci sono anche ultrasettantenni e un ottantenne, per adescare e consumare rapporti sessuali con ragazzini, maschi e femmine dai 13 ai 17 anni, per la maggior parte di etnia rom. ”Non a caso abbiamo chiamato l’operazione ‘Meeting Point’. Gli incontri – racconta Fattori – avvenivano sul lato destro della stazione, nei pressi di via Giolitti mentre i rapporti sessuali si consumavano a bordo di treni in lunga sosta, nei bagni pubblici della stazione o di esercizi commerciali ma anche in abitazioni private”.

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