Il senso di Davide Barillari per i soldi (degli altri)

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-05-31

Se non esistesse bisognerebbe inventarlo. Ma per fortuna c’è. Ecco a voi il cittadino-portavoce-consigliere regionale M5S che su Facebook invita a mettere in ginocchio alcuni settori economici per fare un dispetto ai mercati finanziari. Dopo aver reso evidente che non ci capisce nulla di vaccini Barillari si cimenta sul difficile terreno dell’economia e dei mercati finanziari

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Davide Barillari potrebbe essere il politico che tutto il Mondo ci invidia. Se solo lo conoscessero un po’ meglio e più a fondo. Nella costante opera di propagazione delle idee del nostro ci troviamo oggi ad affrontare la proposta del consigliere regionale a 5 Stelle su come affrontare i “mercati” che si oppongono al governo del cambiamento guidato dal MoVimento 5 Stelle. Qualche giorno fa Barillari ha preso carta e penna e ha lanciato su Facebook la sua modesta proposta per salvare la democrazia italiana.

La rivoluzione di Barillari contro i “mercati”

Qualche giorno fa, quando il M5S dava la colpa a Mattarella se Giuseppe Conte aveva rinunciato a formare il nuovo governo Barillari lamentava sui social la morte della democrazia. I soliti noti – oltre ai mercati ci sono anche vecchi burocrati europei, il PD, le banche e CGIL, CISL e UIL – che hanno impedito la nascita di un governo che per la prima volta nella storia della Repubblica era fondato so un contratto e su impegni concreti.

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L’ipotesi di un governo tecnico guidato da Cottarelli fa rabbrividire il nostro eroe perché ci sarebbero “ministri riciclati dai tempi di Monti e della prima Repubblica”. Come spiegare a Barrillari che quel Savona su cui è cascato il palco è un ministro della Prima Repubblica (a cavallo tra la prima e la seconda, per la precisione) e per giunta è stato un ministro tecnico? Impossibile.

Barillari e lo sciopero degli acquisti “inutili”

Ma non finisce qui, perché la rabbia e tanta e Davide ne ha da smaltire. Come fare a fermare i mercati, questa forza inarrestabile che pretende di condizionare i destini di un Popolo? Barillari ha un’idea geniale: stop agli acquisti e chiudiamo i conti correntiVisto che ignorano il popolo sovrano l’unica strada da percorrere è quella di colpirli là dove fa più male: i soldi. La strategia el consigliere del MoVimento 5 Stelle è molto simile al marito che si evira per punire la moglie.

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Ma, spiega, è l’unica arma di protesta “pacifica e non violenta” che ci resta. L’unione fa la forza, continua il Political hacker del M5S, che spiega che «Tutto il sistema si regge sulle banche (dove stanno i nostri risparmi e dove arrivano ogni mese i nostri stipendi) e sugli acquisti di beni primari (cibo, vestiti) e inutili (accessori, cosmetici, cinema, ristoranti, viaggi e tecnologia)» quindi se i cittadini ritirano tutti i loro risparmi e aprono un conto nella banca di cui Barillari fa pubblicità (Banca Etica) i poteri forti della finanza capiranno subito chi comanda. E se ancora non basta ecco la misura geniale: per una settimana nessuno deve più comprare “beni inutili”. Quali sono? La lista è quella fatta sopra cosmetici, cinema, ristoranti, viaggi e tecnologia, per iniziare. Quindi Barillari propone di mettere in ginocchio il settore della ristorazione, il turismo e il cinema (più altre cose) per fare un dispetto ai mercati.

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Sicuramente tutti quelli che lavorano in quei settori saranno felicissimi non solo di di vedersi azzerare i  guadagni ma anche di essere considerati inutili e al tempo stesso utili al sistema finanziario. Impossibile poi spiegare a Barillari che facendo fallire le banche (tutte tranne Banca Etica) che detengono il debito pubblico italiano c’è il rischio che poi quel debito non lo compri più nessuno e che quindi nessuno sia disposto a finanziare la spesa pubblica (che si finanzia tramite l’emissione di bond). Ancora più difficile far capire a Barillari il funzionamento dei “mercati” che non sono entità astratte e demoniache ma persone (come sono persone i lavoratori che vendono cose “inutili”), spesso di nazionalità italiana. Non parliamo di quello che succederebbe se tutti andassero simultaneamente a ritirare i propri soldi. Barillari forse ignora che quei soldi vengono reimpiegati dagli istituti di crediti sotto forma di finanziamenti alle imprese. Questo significa che svuotare i conti e mettere i soldi in Banca Etica comporta per le altre banche la necessità di chiedere indietro le somme concesse in prestito (non dimentichiamo che ci sono anche i mutui). Risultato? Il collasso del sistema bancario e un un credit crunch di proporzioni apocalittiche. Rispetto a Banca Etica poi non siamo così sicuri che gradirà la pubblicità fatta da uno come Barillari, anche perché qualche anno fa la banca amata dal consigliere a 5 Stelle in un comunicato esortava ad acquistare i titoli di Stato italiani (e anche dal bilancio consolidato 2017 risulta che BE detenga titoli di Stato).

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