Economia
Il rapporto britannico che lega i suicidi ai tagli al Welfare
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2015-11-17
La ricerca condotta dalle università di Liverpool e di Oxford, pubblicata sul Journal of Epidemiology and Community Health e avallata dal Royal College of Psychiatrists: 590 suicidi in più a causa delle riforme restrittive del governo Cameron. Ma non c’è una relazione di causa ed effetto provata
Le riforme restrittive del Welfare volute dal governo conservatore di David Cameron hanno coinciso con un aumento dei suicidi, con il peggioramento delle condizioni psichiche di più di un quarto di milione di cittadini e con l’incremento delle prescrizioni di antidepressive. Lo sostiene una ricerca condotta dalle università di Liverpool e di Oxford, pubblicata sul Journal of Epidemiology and Community Health e avallata dal Royal College of Psychiatrists. L’Independent, che pubblica un lungo articolo per illustrare la vicenda, chiama in causa direttamente Iain Duncan Smith, ministro del Welfare e falco del governo Cameron.
Il rapporto britannico che lega i suicidi ai tagli al Welfare
Secondo lo studio si possono calcolare in almeno 590 i suicidi commessi in più in Gran Bretagna in seguito a una delle riforme restrittive del welfare imposte negli anni scorsi dal governo conservatore di David Cameron, che prevede in particolare controlli più stringenti e un accesso al lavoro più difficile per le persone considerate malate o disabili. La norma viene chiamata in causa dai ricercatori anche per il peggioramento delle condizioni psichiche di ben 279.000 persone, con la conseguenze prescrizione di 725.000 ricette aggiuntive per l’assunzione di farmaci antidepressivi. a il dicastero contesta i dati, negando che possa essere provata una relazione diretta fra l’aumento relativo dei suicidi e la riforma ‘incriminata’. Un magistrato inquirente, tuttavia, ha considerato nel settembre scorso come provata questa connessione almeno in un caso specifico di suicidio, sottolinea il giornale con il Work Capability Assessment (WCA). Mentre l’opposizione laburista coglie il destro offerto dalla ricerca degli atenei di Liverpool e Oxford per rilanciare le sue critiche alla politica dell’austerità e alle riforme dello Stato sociale partorite in questi anni nel Regno Unito dai governi a guida Tory: riforme “devastanti”, taglia corto Debbie Abrahams, ministro ombra per i problemi dei diversamente abili nel team di Jeremy Corbyn. L’Independent stesso segnala che lo studio non ha provato una relazione di causa ed effetto tra l’incremento dei suicidi e le riforme, il Royal College of Psichiatrists ha detto che la ricerca era di alta qualità e che mette comunque in discussione le politiche del governo e il piano Fit-to-work.
Ma la relazione causa-effetto non è provata
La ricerca ha confrontato i local trends del suicidio, la prescrizione di antidepressivi e i casi di malattia mentale registrati dagli enti sanitari inglesi con i numeri delle valutazioni di invalidità effettuate tra 2004 e 2013. Nelle zone che avevano i più alti tassi di rivalutazione del WCA c’erano anche gli aumenti più elevati di tutti e tre i fattori. I ricercatori hanno detto che la realizzazione di un ampio lavoro allo scopo di escludere altri fattori di influenza. Quindi i dati suggeriscono che l’aumento potrebbe essere necessariamente collegato al WCA. «Il nostro studio fornisce la prova che la politica di rivalutare l’ammissione ai programmi di assistenza della disabilità può avere conseguenze non volute ma gravi per la salute mentale generale della popolazione», concludono, «e c’è il pericolo che gli effetti negativi superino gli eventuali benefici che possono derivare dal WCA». Un portavoce del Department for Work and Pensions (DWP) ha definito il rapporto fuorviante: “Gli stessi autori avvertono che non si possono trarre conclusioni su un rapporto di causa ed effetto. In più è preoccupante che gli studi non abbiano fornito nessuna prova che le persone con problemi mentali evidenziati nel report abbiano sostenuto almeno un WCA».