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Rovereto, il maiale di Salvini era una bufala

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-10-08

Lega e MoVimento 5 Stelle montano un caso a Rovereto per una giostra per bambini rimossa a causa della protesta dei genitori musulmani. Ma il maiale è ancora là, eh già (cit.)

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Con colpevole ritardo registriamo la figuraccia di Matteo Salvini che a Porta a Porta ha commentato con un interessante «Mi pare razzista» la storia che arriva da Rovereto, dove, secondo il servizio lanciato da Bruno Vespa, in una scuola materna hanno rimosso una giostrina con un maialino per le sedicenti proteste di genitori musulmani.

In una scuola materna di Rovereto hanno rimosso una giostrina con la faccia di un maialino perché gli islamici si offendevano.A Schio, un IMAM “educava” i bambini a non ascoltare la musica perché peccato…In una scuola elementare di Ladispoli hanno introdotto un’ora settimanale di lingua rumena obbligatoria.Qualcuno ha deciso che gli italiani debbano essere MINORANZA a casa loro?A me tutto questo pare RAZZISMO! O sbaglio?
Posted by Matteo Salvini on Martedì 6 ottobre 2015

Il maiale di Salvini era una bufala

La storia è stata cavalcata dalla Lega Nord del Trentino:

«Dopo la rimozione del maialino dalla scuola materna quale sarà il prossimo passo nell’asilo di via Sabatini di Rovereto? Magari vorranno convertire i nostri figli all’Islam?» – attacca subito il segretario della Lega Nord.
Fugatti poi continua: «È inaccettabile che invece di insegnare ai bambini stranieri il rispetto della nostra storia, cultura e religione si accetti di farsi sottomettere alle imposizioni religiose di una minoranza che è, e rimane ospite nel nostro paese. Se questa è l’idea di integrazione che c’è in qualche scuola trentina e di qualche dirigente scolastico se la tengano per loro e non la impongano a nostri figli».

E ripresa, ovviamente, dal MoVimento 5 Stelle:

«A destare preoccupazione è il fatto che, – spiegano i due – in seguito alle lamentele di queste famiglie, il gioco per i bambini trentini (pagato dai contribuenti trentini) sia stato già oscurato con delle panchine (anch’esse ovviamente pagate di tasca nostra) deturpate oltre che private della loro funzione».
il Movimento Cinque Stelle presenterà due interrogazioni, in PAT e presso il Comune di Rovereto, per avere le informazioni necessarie su chi ha disposto l’oscuramento del gioco per bambini e se vi siano o meno richieste di rimozione in corso. «Rimozione che, se fosse effettiva, avrebbe dell’incredibile. Non si entra qui nel merito del significato religioso, ma sul significato che questa vicenda ha per quella che è la convivenza tra persone civili, laddove un individuo o gruppo non può pretendere di imporre la propria sensibilità ad altri» – affermano i portavoce del M5s

C’è però un piccolo particolare: la storia è una bufala. In un comunicato stampa il comune di Rovereto ha raccontato la sua versione della storia. Tutto nasce da una serie di giochi per bambini installati negli asili e nei nidi del Comune:

Uno di questi veniva collocato anche presso il nido Coccinella da cui sono pervenute segnalazioni dalle insegnanti circa il fatto che il gioco in questione fosse troppo voluminoso per l’età dei bambini.Gli uffici avevano disposto di collocarne uno analogo presso la scuola dell’infanzia Rione nord. L’installazione è stata eseguita collocando un plinto cementato nel terreno; pertanto le insegnanti hanno protetto l’area con panchine in attesa della stabilizzazione del terreno attorno al gioco.
Contemporaneamente, viste le dimensioni e l’altezza del gioco, decidevano di comunicare agli uffici le loro perplessità in ordine alla sicurezza per i bambini, soprattutto per i più piccoli, cosa avvenuta telefonicamente venerdì alle 11.30. Ricevuta la comunicazione gli uffici comunali competenti hanno risposto che si sarebbero attivati la settimana successiva per fare le dovute verifiche in merito al da farsi. Infatti nella giornata odierna si è verificato che il gioco in questione è munito delle certificazioni previste dalla legge e che, nonostante le dimensioni effettivamente diverse da quelle degli altri giochi collocati presso i giardini delle scuole, è compatibile con la fascia di età 2-6 anni, in quanto facilmente accessibile e provvisto di seduta avvolgente. “Per quanto riguarda le polemiche scaturite dai recenti articoli di giornale, si fa presente che la scuola dell’infanzia in questione non ha subito nessun tipo di pressione da parte di famiglie di alunni stranieri e che anzi il rapporto con le stesse è sempre stato caratterizzato da dialogo e rispetto reciproco” spiega l’assessore competente Cristina Azzolini. “Le maestre ci tengono inoltre a far sapere di non avere mai rinunciato a festeggiare il Natale come purtroppo ipotizzato da chi ha sollevato la polemica. Spiace che una realtà educativa che da sempre svolge un importante lavoro di integrazione sia oggetto di speculazioni politiche” aggiunge.
Il Comune di Rovereto ribadisce quindi che non c’è stata nessuna intenzione di rimuovere il gioco su pressione di chicchessia. “Come di dovere, si ascoltano le insegnanti qualora le stesse rilevino elementi di poca idoneità rispetto alla sicurezza. Fatte le valutazioni del caso, sembra che tutto sia in regola e pertanto non si provvederà a nessuna rimozione perlomeno fino a che, dopo un periodo di sperimentazione, non si valuti diversamente. Infatti, al di là delle certificazioni, ci possono essere anche valutazioni di poca idoneità che provengono dall’esperienza diretta dell’utilizzo del gioco da parte dei bambini, in particolare dei più piccoli”, conclude Azzolini.

Il maiale è ancora qua, eh già

Ma c’è di più. Il sito Pagella Politica si è fatto inviare una foto che ne attesta le sue buone condizioni di salute per tranquillizzare i leghisti, e si è accertato che la foto sia stata scattata il 7 ottobre.
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E Pagella Politica ha ulteriormente precisato i contorni della storia:

Le insegnanti dell’asilo hanno negato di aver ricevuto pressioni da genitori nonché smentito nello stesso asilo si sia rinunciato a festeggiare il Natale. Abbiamo inoltre contattato la coordinatrice pedagogica responsabile per l’asilo in questione – che in quanto dipendente della Provincia non dovrebbe avere diretti conflitti d’interesse con il Comune – da cui stiamo attendendo ancora una risposta che integreremo a questo articolo quando ci arriverà.
Insomma, per quanto non possiamo categoricamente escludere che qualche genitore musulmano si sia effettivamente lamentato del maialino, non ci sono dimostrazioni alcune in tal senso. Al contrario, tutte le prove disponibili corroborano la versione del Comune di Rovereto secondo cui è stato temporaneamente bloccato l’accesso ai bambini ad una giostra di cui si voleva verificare le condizioni di sicurezza. Su tutto questo si è creato un polverone mediatico abbastanza impressionante per un buffo gioco a molla.

Insomma, il maiale è ancora qua. Eh, già. Noi festeggiamo la sua presenza con un fotomontaggio (di Alessandro Giua):
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Leggi sull’argomento: Pisa, le bufale della Lega Nord sulla scabbia a scuola

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