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Il furto in casa di Verdini è un messaggio a Salvini?

neXtQuotidiano 19/12/2019

Oggi Il Fatto Quotidiano spiega che per alcuni leghisti si tratta di un messaggio al “Capo”: la Stampa, smentita, aveva parlato di un incontro tra Salvini e Renzi in casa Verdini

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Ieri abbiamo raccontato lo strano furto in casa di Denis Verdini con sfregio al ritratto di Matteo Salvini che l’ex parlamentare di Forza Italia teneva in casa (un ritratto del fidanzato della figlia? Ma non è un po’ prematura?). Oggi Il Fatto Quotidiano in un articolo a firma di Carlo Tecce e Giacomo Salvini spiega che per alcuni leghisti si tratta di un messaggio al “Capo”:

Il legame tra Verdini e Salvini non è soltanto di una potenziale parentela o di affetto per una umana proprietà transitiva degli affetti di famiglia, ma di frequentazione politica, perché Verdini, seppur non più eletto, non ha smesso di fare politica e la fa, pare, nel perimetro leghista col ruolo di ascoltato consigliere del capo del Carroccio e la cosa non piace ai leghisti che hanno più titoli per indirizzare Salvini.

Allora la congettura, o l’intuizione per carità, sta nel pensare che i furti siano un messaggio a Salvini, un dire al suocero affinché il genero intenda o un dire al genero attraverso il suocero. Chissà. Per altri è cronaca locale, toscana per la circostanza, e va trascurata per non speculare sulla sindrome di accerchiamento che può generare confusione in Salvini. E conla crisi diagosto qualcosa s’è già visto.

salvini verdini piano

Secondo la ricostruzione i ladri avrebbero agito così:

Dopo aver portato via il maltolto –ancora da quantificare – hanno notato una tela raffigurante il mezzo busto di Salvini in una delle camere da letto, probabilmente dove dorme la figlia Francesca, e hanno deciso di “oscurargli” la faccia. Poi i ladri sono usciti dalla stessa finestra usata come varco e hanno fatto scattare l’allarme. I carabinieri hanno cercato di raccogliere tutti gli elementi possibili e nelle ultime ore sono state rilevate delle impronte nelle stanze della villa che potrebbero essere molto utili per arrivare a individuare i responsabili.

Per adesso gli investigatori si tengono ancora a distanza dalla possibile volontà di intimidire Verdini. Oltre gli indizi e le prove, il collegamento con la presunta presenza del segretario del Carroccio solo dieci giorni fa in quella villa qualche sospetto in più lo fa venire.

D’altro canto la Stampa aveva scritto di un incontro tra Renzi e Salvini, poi smentito da entrambi. Dove? Nella villa di Verdini.

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